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da Zabbini Augusto a Zydek Wilhelm - Comune di Bologna

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Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

compiuto il servizio militare a Milano, venne conge<strong>da</strong>to l’8/3/24. Nominato <strong>da</strong>l Comitato centrale<br />

del PCI segretario della zona imolese ebbe tale responsabilità fino al 1926. La questura il 15/5/25 lo<br />

segnalò per una «attenta vigilanza»: in quegli anni <strong>di</strong> intensa attività politica, subì alcuni fermi <strong>di</strong><br />

polizia e altre aggressioni, con bastonature, <strong>da</strong> parte dei fascisti. Per sfuggire ad una retata della<br />

polizia nel settembre 1926, durante la quale vennero arrestati circa 100 comunisti imolesi, si rifugiò<br />

a Milano, dove visse clandestinamente fino al1'aprile 1927. Latitante, fu stralciato <strong>da</strong>lla sentenza<br />

istruttoria del 13/6/27 che investì 276 membri dell'organizzazione comunista imolese. Assieme ad<br />

altri 18 compagni espatriò clandestinamente. Il 23/7/27 fu con<strong>da</strong>nnato <strong>da</strong>l Tribunale speciale, in<br />

contumacia, a 10 anni, 7 mesi e 15 giorni <strong>di</strong> detenzione, a L. 2.500 <strong>di</strong> multa e a tre anni <strong>di</strong> vigilanza<br />

speciale. Mentre si trovava a Vienna (Austria), dove era rifugiato, il 10/8/27 fu colpito <strong>da</strong> un nuovo<br />

man<strong>da</strong>to <strong>di</strong> cattura per avere «concertato con altri <strong>di</strong> commettere atti <strong>di</strong>retti a far sorgere in armi gli<br />

abitanti del Regno contro i poteri dello Stato, in contatti fra i congiurati, avvenuti a Livorno e altri<br />

luoghi fino al 1927». Nell’aprile 1928 rientrò clandestinamente in Italia: assunto lo pseudonimo <strong>di</strong><br />

Giulio Lenti, <strong>da</strong> questo momento, e nonostante le assidue ricerche della polizia non fu mai<br />

rintracciato. Nel corso <strong>di</strong> un viaggio, nel 1929, a Basilea (Svizzera), fu arrestato, processato e<br />

con<strong>da</strong>nnato per «uso <strong>di</strong> passaporto falso e per attività antifascista verso l'Italia» e vi scontò la pena.<br />

Raggiunta 1'Unione Sovietica, dove si stabilì a Vsiesviatsk nei pressi <strong>di</strong> Mosca, si occupò in una<br />

fabbrica <strong>di</strong> letti. Frequentò la scuola politica Zapa<strong>da</strong> ed ebbe responsabilità politiche<br />

nell'emigrazione antifascista. Nel maggio 1931 prese parte, in qualità <strong>di</strong> delegato dei giovani<br />

comunisti, al congresso della gioventù comunista italiana, che si tenne a Mosca. Al IV congresso<br />

del PCI, svoltosi a Colonia (Germania), venne eletto membro can<strong>di</strong><strong>da</strong>to del Comitato centrale; nel<br />

1932 rappresentò la FGCI presso il KIM. Negli anni fra il 1933 e il 1935, svolse attività clandestina<br />

quale funzionario del PCI in varie regioni d'Italia. Il Tribunale speciale il 18/10/34 registrò una<br />

nuova denuncia contro <strong>di</strong> lui «per aver svolto, quale emissario comunista, attività organizzativa<br />

nella Venezia Giulia». Nel giugno 1937, mentre ormai <strong>da</strong> un anno era in corso la rivolta capeggiata<br />

<strong>da</strong> Franco contro la repubblica spagnola, munito <strong>di</strong> passaporto <strong>da</strong>l quale risultava essere citta<strong>di</strong>no<br />

cubano, raggiunse, in aereo (via Tolosa - Barcellona) Valencia: si recò quin<strong>di</strong> ad Albacete e poi<br />

raggiunse Madrid. Lavorò alla ra<strong>di</strong>o clandestina per 1'Italia (Ra<strong>di</strong>o Milano) e a quella ufficiale della<br />

Repubblica spagnola (Ra<strong>di</strong>o Barcellona) alla propagan<strong>da</strong> a sostegno della partecipazione dei<br />

volontari antifascisti e garibal<strong>di</strong>ni: come in anni precedenti e successivi, in Spagna fu al suo fianco<br />

la compagna della sua vita Giovanna Zanarini*, detta Giannina. Nel febbraio 1939 lasciò la Spagna,<br />

entrando clandestinamente in Francia. Fu membro del Comitato italiano nella zona-sud della<br />

Francia, dove svolse attività politica nelle fila dell'emigrazione; durante il periodo dell'occupazione<br />

tedesca della Francia, partecipò ad azioni <strong>di</strong> sabotaggio contro le officine che producevano<br />

materiale bellico per i nazisti, poi (nel maggio 1944) raggiunse i maquis <strong>di</strong> Limoges, nella zona del<br />

Massif Central, dove fu commissario politico nelle formazioni partigiane costituite fra gli emigrati,<br />

le MOI (Main oeuvr imigrés), aggregate ai FTP. Qui partecipò alla preparazione delle con<strong>di</strong>zioni<br />

per una «testa <strong>di</strong> ponte» agli Alleati, un'operazione <strong>di</strong>versiva, combinata in relazione alla creazione<br />

del «secondo fronte» che fu aperto con lo sbarco in Norman<strong>di</strong>a. Dopo la liberazione <strong>di</strong> Parigi <strong>da</strong>i<br />

nazifascisti (agosto 1944), fu, <strong>da</strong>l settembre, membro del CIL) nella capitale francese e,<br />

successivamente, segretario generale dell'organizzazione antifascista Italia libera. Dalla Francia,<br />

dove ebbe responsabilità fra gli emigrati, rientrò a Imola, il 28/11/45. Testimonianza in RB1. Ha<br />

scritto numerosi articoli autobiografici e rievocativi sull’attività antifascista, (specialmente su<br />

"Sabato Sera", settimanale <strong>di</strong> Imola, fra il 1970 e il 1973); fra i piu rilevanti ricor<strong>di</strong>amo: Ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

un garibal<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Spagna; «Qui Ra<strong>di</strong>o Milano Libertà! parla Ra<strong>di</strong>o Milano Libertà», in "La Lotta",<br />

<strong>Bologna</strong>, 12/7/56; Lettera quasi amorosa e Il paese della libertà, in II prezzo della libertà. Episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> lotta antifascista, Roma, ’ANPPIA, 1968, pp164-7 e 190-4; Con il «Maquis» presso Limoges a<br />

preparare il «secondo fronte», in "Sabato Sera", 13/2/71; Nel 1926 una grande retata: in carcere<br />

100 antifascisti, in "Sabato Sera", 19/6/71. [AR]<br />

Zanelli Giuseppe, <strong>da</strong> Adelmo e Maria Dalmonte; n. l'11/2/1920 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.

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