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da Zabbini Augusto a Zydek Wilhelm - Comune di Bologna

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Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zappi Recor<strong>da</strong>ti Luigi, <strong>da</strong> Antonio e Adele Carranti; n. il 24/4/1861 a Imola. Possidente. Iscritto al<br />

PSI. Fu sche<strong>da</strong>to nel 1894 e sorvegliato, sia prima sia durante il fascismo. Venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco<br />

degli sche<strong>da</strong>ti il 21/7/29, ma i controlli proseguirono sino al 22/12/1936, quando morì. [O]<br />

Zappoli Albertina, <strong>da</strong> Lodovico e Albina Fulvi; n. il 14/12/1918 a Marzabotto; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Venne uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in località S. Martino, nel corso<br />

dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto.<br />

Zappoli Antonio, «Pippo», <strong>da</strong> Attilio e Venusta Verar<strong>di</strong>; n. il 14/9/1921 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Agricoltore. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l1'1/5/44 al 29/11/44.<br />

Zappoli Armando, «Beppe», <strong>da</strong> Attilio e Venusta Verar<strong>di</strong>; n. il 19/6/1925 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Operaio. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 14/8/44 al 20/11/44.<br />

Zappoli Enzo, <strong>da</strong> Renato e Sofia Stefanelli; n. il 6/7/1920 a Marzabotto. Militò nella 7ª brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/6/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Flora, <strong>da</strong> Gustavo e Nerina Pagani; n. l’8/6/1913 a Monterenzio; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Esercente. La locan<strong>da</strong> <strong>da</strong> lei gestita era il punto <strong>di</strong> incontro delle nuove reclute<br />

partigiane ed era altresì luogo <strong>di</strong> rifornimento alimentare. Svolse inoltre attività informativa.<br />

Zappoli Francesco, <strong>da</strong> Riccardo ed Ersilia Cerè; n, il 6/3/1925 a Marzabotto; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a Marzabotto<br />

e Monte S. Pietro. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 23/6/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Giancarlo, «Tullio», <strong>da</strong> Anita Zappoli; n. il 27/3/1927 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 30/7/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Gino, <strong>da</strong> Elisa Zappoli; n. l'11/12/1910 a Vergato. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza<br />

elementare. Portalettere. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Jugoslavia militando in una<br />

formazione della <strong>di</strong>v Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 all'8/5/45.<br />

Zappoli Giorgio, <strong>da</strong> Armando e Maria Degli Esposti; n. il 12/12/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza me<strong>di</strong>a. Tipografo. Iscritto al PdA. Prestò servizio militare presso il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> sino all'8/9/43. Dopo l'armistizio si arruolò nella CRI per avere una copertura legale e<br />

potersi de<strong>di</strong>care al lavoro <strong>di</strong> stampa dei volantini e dei giornali clandestini del PdA e del PSI. Nella<br />

cantina dello stabile <strong>di</strong> via d'Azeglio 58 era stata organizzata una tipografia — con una vecchia<br />

pe<strong>da</strong>lina e poche cassette <strong>di</strong> caratteri <strong>di</strong> piombo - dove, nel marzo 1944, compose a mano e stampò<br />

il giornale del PdA "Orizzonti <strong>di</strong> libertà" e i volantini <strong>di</strong> questo partito. La cantina era <strong>di</strong> Mario<br />

Jacchia*. Contemporaneamente, su richiesta <strong>di</strong> Fernando Baroncini*, lavorò nella tipografia<br />

clandestina del PSI, in via Mazzini 23, dove operavano Gino Giuliani* e Amedeo Barbieri*.<br />

Nell'estate 1944, per iniziativa <strong>di</strong> Pietro Crocioni*, il PdA acquistò una linotype che fu sistemata<br />

prima nella villa della famiglia Bega in via dell'Osservanza, poi all'interno dello stabilimento Bega.<br />

in via Mazzini, infine in un negozio <strong>di</strong> via S. Petronio Vecchio. Con la collaborazione <strong>di</strong> Gino<br />

Onofri* e <strong>di</strong> un tipografo che si chiamava Scattolin riuscì ad organizzare la nuova tipografia. Nel<br />

settembre 1944, prima ancora <strong>di</strong> cominciare a funzionare, fu scoperta <strong>da</strong>i fascisti e le macchine<br />

asportate. In ottobre, su incarico <strong>di</strong> Mario Bastia*, cercò <strong>di</strong> organizzare una terza tipografia. Il<br />

progetto fu abbandonato dopo la morte <strong>di</strong> Bastia. Riconosciuto partigiano nell'8ª brg Masia GL <strong>da</strong>l<br />

15/2/44 alla Liberazione. Testimonianza in RB2. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.

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