da Zabbini Augusto a Zydek Wilhelm - Comune di Bologna
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Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />
a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />
arrestato per motivi <strong>di</strong> pubblica sicurezza e trattenuto alcuni giorni. L'8/4/34 venne nuovamente<br />
arrestato, per avere insultato pubblicamente la <strong>di</strong>nastia dei Savoia e Mussolini, e deferito al<br />
Tribunale speciale. Il 22/5/34 fu rinviato alla magistratura or<strong>di</strong>naria. Non si conosce l'esito del<br />
processo. [O]<br />
Zoccadelli Giuseppe, <strong>da</strong> Lodovico ed Ernesta Pizzirani; n. il 7/1/1919 a Zocca (MO). Nel 1943<br />
residente ad Anzola Emilia. 4ª elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare nei granatieri in<br />
Grecia <strong>da</strong>l 3/4/39 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione<br />
<strong>di</strong> caposquadra ed operò ad Anzola Emilia. Tramite Raffaele Bul<strong>di</strong>ni* venne in contatto con il<br />
movimento resistenziale organizzato ed operante nella zona <strong>di</strong> Anzola Emilia. La loro casa,<br />
frequentata <strong>da</strong> Antonio Marzocchi*, Nerio Nanetti*, Onelio Monteventi*, <strong>di</strong>venne base partigiana.<br />
Inizialmente i partigiani furono ospitati nei campi e successivamente fu costruito un rifugio lontano<br />
<strong>da</strong>ll'abitazione per non destare sospetti. Il 5/12/44 durante il rastrellamento <strong>di</strong> Amola (S. Giovanni<br />
in Persiceto), avvertito <strong>da</strong> una staffetta, riuscì a sfuggire alla cattura nascondendosi con altri<br />
partigiani nel rifugio, dopo aver messo in salvo armi e munizioni. Successivamente i nazifascisti<br />
continuarono a perquisire l'abitazione <strong>da</strong> cui asportarono molti viveri. Fino al febbraio 1945, per<br />
questi continui rastrellamenti le fila della resistenza furono sconvolte e solo con la primavera si<br />
poterono riallacciare i rapporti con l'organizzazione partigiana. Riconosciuto partigiano con il grado<br />
<strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>l 10/5/44 alla Liberazione. [AQ] Testimonianza in Anzola: un popolo nella<br />
Resistenza, a cura <strong>di</strong> A. e L. Graziosi, Anzola, 1989.<br />
Zoccadelli Umberto, «Alberto, Ivan», <strong>da</strong> Lodovico ed Ernesta Pizzirani; n. il 18/10/1925 a Zocca<br />
(MO). Nel 1943 residente ad Anzola Emilia. Licenza elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare<br />
in Liguria nella <strong>di</strong>v Julia sul finire del 1943 venne inviato a <strong>Bologna</strong> per trasportare a Genova un<br />
carico <strong>di</strong> cavalli. Deciso a <strong>di</strong>sertare, concordò con il fratello Giuseppe* la fuga, avvenuta mentre<br />
transitava per Anzola Emilia presso il ponte Samoggia, concor<strong>da</strong>ta con Onelio Monteventi*. Militò<br />
nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò nella zona <strong>di</strong> Anzola Emilia. Il 5/12/44,<br />
avvertito <strong>da</strong> una staffetta del rastrellamento in corso nella zona <strong>di</strong> Amola (S. Giovanni in Persiceto),<br />
fuggì nei campi, ma venne catturato mentre attraversava il campo della famiglia Mangelli. Venne<br />
deportato in campo <strong>di</strong> concentramento <strong>da</strong> cui rientrò il 26/4/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/1/44<br />
alla Liberazione. [AQ]<br />
Zoccoli Antonio, <strong>da</strong> Luigi e Maria Tioli; n. il 9/6/1888 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Laureato<br />
in giurisprudenza. Avvocato. Iscritto al PLI. Interventista, nonostante fosse stato riformato, durante<br />
il primo conflitto mon<strong>di</strong>ale si arruolò come volontario. Partecipò alla battaglia <strong>di</strong> Caporetto e, per i<br />
suoi meriti, fu decorato sul campo con me<strong>da</strong>glia al valor militare ed ebbe la promozione a capitano.<br />
Progressista e repubblicano, vicino alle posizioni gobettiane, durante il congresso costitutivo del<br />
PLI a <strong>Bologna</strong> del 1922 sostenne la necessità <strong>di</strong> compiere ogni sforzo per la <strong>di</strong>fesa degli istituti<br />
democratici, opponendosi alla fusione del gruppo liberale bolognese con il PNF. Antifascista, non<br />
prese mai la tessera, e nel 1934 fu escluso <strong>da</strong>ll'albo degli amministratori giu<strong>di</strong>ziari. Ritiratosi <strong>da</strong>lla<br />
professione, continuò a intrattenere rapporti <strong>di</strong> amicizia con sicuri antifascisti colleghi <strong>di</strong><br />
professione: Fulvio Milani*, Roberto Vighi*, Faldella ed altri. Dopo 1'8/9/43, tramite l'avv.<br />
Faldella, entrò in contatto con Tito Carnacini* e si impegnò nella ricostituzione del PLI bolognese.<br />
Assertore della partecipazione <strong>di</strong> tutti i partiti politici ai CLN, nel luglio 1944 ebbe un incontro con<br />
Paolo Betti* che gli illustrò gli scopi del CLN. Successivamente si incontrò con Verenin Grazia*<br />
che sollecitò l'adesione del PLI al CLN. Ebbe contatti anche con Angelo Salizzoni* al Circolo della<br />
caccia. Entrato nel CLN, nel settembre 1944, assunse la carica <strong>di</strong> presidente che, - come ha<br />
ricor<strong>da</strong>to Grazia - <strong>di</strong>resse «con de<strong>di</strong>zione, fermezza ed eccezionale spregiu<strong>di</strong>catezza, facendo della<br />
regola dell'unanimità l'uso più positivo e costruttivo». Dotato <strong>di</strong> equilibrio e serenità, fu sempre<br />
pronto a riportare la <strong>di</strong>scussione nell'alveo più sereno. Fu suo merito se ogni decisione unanime<br />
apparve «quasi come conclusione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito senza che nessuno avesse mai l'impressione <strong>di</strong><br />
Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.