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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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fulmineo si tolse la catenina d'oro impreziosita da una miriade di<br />

brillantali e gliela lasciò cadere nel palmo.<br />

«Ecco. Riprenditela.»<br />

Bella abbassò lo sguardo. Un girocollo di diamanti. Di Tiffany. Lo<br />

aveva portato per anni... Era il suo gioiello preferito. Faceva talmente<br />

parte di lei che senza si sentiva nuda. Adesso quella sottile catenina le<br />

sembrava totalmente estranea.<br />

Era calda, pensò, stringendo tra le dita un diamante. Calda per il<br />

contatto con la pelle di Zsadist.<br />

«Voglio che la tenga tu» disse d'impulso.<br />

«No.»<br />

«Ma...»<br />

«Basta parlare. Mettiti a letto oppure vattene.»<br />

Lei infilò la collanina nella tasca della vestaglia e lo guardò. Zsadist<br />

teneva gli occhi ancora fissi sul pavimento; a ogni respiro i piercing ai<br />

capezzoli riflettevano la luce.<br />

Guardami, pensò Bella.<br />

Ma lui non lo fece, quindi andò a infilarsi sotto le coperte. Quando<br />

lo vide chinarsi, si affrettò a spostarsi per fargli posto. Lui però si limitò<br />

a rimboccarle le coperte prima di tornare nel suo angolo, al giaciglio<br />

sul pavimento.<br />

Bella rimase a fissare il soffitto per qualche minuto. Poi prese un<br />

cuscino, sgusciò giù dal letto e andò da lui.<br />

«Che cosa stai facendo?» domandò Zsadist. La sua voce era acuta.<br />

Allarmata.<br />

Lei lasciò cadere per terra il cuscino e si sdraiò, allungandosi sul<br />

pavimento accanto al suo corpo gigantesco. Adesso il suo odore era<br />

molto più forte, un distillato di forza virile all'aroma di sempreverde.<br />

In cerca del suo calore, Bella si avvicinò un centimetro dopo l'altro,<br />

fino a sfiorargli il braccio con la fronte. Era così granitico, come un<br />

muro di pietra, ma anche caldo, e lei si rilassò. Accanto a lui sentiva il<br />

peso delle proprie ossa, il pavimento duro sotto il proprio corpo.<br />

Attraverso la presenza di Zsadist ristabiliva il contatto con il mondo.

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