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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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Capitolo 42<br />

O uscì subito dal portone della villa lasciandolo spalancato alle sue<br />

spalle. Mentre scendeva lungo il viale d'accesso, la neve turbinava nel<br />

vento gelido.<br />

La vista di quel ritratto era come un'eco nel suo cervello che non<br />

accennava a spegnersi. Aveva ucciso la sua donna. L'aveva massacrata<br />

di botte. Dio, avrebbe dovuto portarla da un medico. O forse, se<br />

quello sfregiato non gliel'avesse portata via, sarebbe sopravvissuta...<br />

Forse era morta a causa del trasferimento.<br />

Dunque era stato lui a ucciderla? O invece non sarebbe morta se<br />

fosse rimasta insieme a lui? E se... Oh, al diavolo. Cercare la verità a<br />

furia di «se» e di «forse» era una stronzata pazzesca. Lei era morta e lui<br />

non aveva niente da seppellire perché quel bastardo sfregiato<br />

gliel'aveva portata via. Punto e basta.<br />

All'improvviso, in fondo al viale, scorse i fari di un'automobile.<br />

Quando fu un po' più vicino, vide che un SUV nero si era fermato<br />

davanti al cancello.<br />

Maledetto Beta. Cosa cazzo stava facendo? Non gli aveva ancora<br />

telefonato per dirgli di venire, e poi quello era il posto sbagliato... Ma,<br />

un momento: era una Range Rover, non un Explorer.<br />

Attraversò il prato innevato mantenendosi nell'ombra. Era a un<br />

paio di metri dal cancello quando il finestrino della Rover si abbassò.<br />

Udì una voce femminile che diceva: «Con tutto quello che è<br />

successo a Bella non so se sua madre accetterà di riceverci, ma<br />

possiamo fare un tentativo».<br />

O si avvicinò al cancello e tirò fuori la pistola, nascondendosi dietro<br />

uno dei pilastri. Vide una fiammata di capelli rossi quando la femmina<br />

al volante si sporse dal finestrino per suonare il citofono. Accanto a lei,<br />

sul sedile del passeggero, c'era un'altra femmina, una biondina con i<br />

capelli corti. Quest'ultima disse qualcosa e la rossa fece un sorrisetto<br />

mettendo in mostra le zanne.<br />

Suonò di nuovo il citofono, e O si fece avanti. «In casa non c'è<br />

nessuno» disse ad alta voce.

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