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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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sua rete, tra gentilezza e crudeltà.<br />

Fu lui a rompere il silenzio. «Non voglio vederti scappare via in<br />

piena notte per quello che sta tramando tuo fratello. E non dirmi che<br />

non ci stavi pensando.»<br />

Accidenti, era sveglio. «Però sai quello che vuole farmi.»<br />

«Sì.»<br />

«Per legge la confraternita sarà costretta a riconsegnarmi alla mia<br />

famiglia, quindi non potrò restare qui. Credi mi piaccia l'idea di<br />

andarmene?»<br />

Già, ma dove poteva andare?<br />

«Cosa c'è di così brutto nel tornare a casa?»<br />

Bella lo guardò torva. «Sì, bravo, muoio dalla voglia di essere<br />

trattata da incapace, da bambina, come... un oggetto di proprietà di<br />

mio fratello. È proprio quello che mi ci vuole. Assolutamente.»<br />

Zsadist si passò una mano sulla testa rasata. I bicipiti si fletterono,<br />

gonfiandosi. «Non è poi tanto assurdo che i componenti di una<br />

famiglia vivano sotto lo stesso tetto. È un momento pericoloso per i<br />

civili.»<br />

Oh, Gesù... L'ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era che<br />

Zsadist desse ragione a suo fratello.<br />

«È un momento pericoloso anche per i lesser» farfugliò. «A giudicare<br />

da come hai conciato quello là, stanotte.»<br />

Z strinse gli occhi. «Bella, se ti aspetti che mi scusi, ti sbagli di grosso.»<br />

«Lo so benissimo» sbottò lei. «Tu non ti scusi mai di niente.»<br />

Zsadist scosse lentamente la testa. «Se hai voglia di litigare con<br />

qualcuno stai parlando con il vampiro sbagliato, Bella. Io non ci sto.»<br />

«Perché no? Sei imbattibile quando ti incazzi.»<br />

Nel silenzio che seguì, fu assalita dall'impulso di inveire contro di<br />

lui. Stava cercando di rinfocolare la sua rabbia, una cosa che Zsadist<br />

offriva liberamente a tutti; non riusciva a capire perché diavolo<br />

volesse far mostra di autocontrollo proprio con lei.<br />

Lui inarcò un sopracciglio, quasi le avesse letto nel pensiero.

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