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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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contro uno degli armadietti.<br />

Merda. Era il ragazzino. Come si chiamava? John qualcosa. Il<br />

piccolo John lo fissava con gli occhi vitrei fuori dalle orbite, e<br />

sembrava sul punto di svenire.<br />

Z lo guardò truce dall'alto della propria statura. Al momento era di<br />

umore nero, nero e gelido come lo spazio interstellare, e tuttavia, per<br />

qualche oscuro motivo, cambiare i connotati a quel ragazzino che non<br />

aveva fatto niente di male non gli andava.<br />

«Vattene fuori di qui, ragazzo.»<br />

John armeggiò con qualcosa. Un blocco e una penna. Quando<br />

riuscì a posare la punta della biro sul foglio, Zsadist scosse la testa.<br />

«Sì, bravo, non so leggere, te ne sei scordato? Senti, vai via. Tohr è<br />

di sopra.»<br />

Si voltò e si tolse la maglietta con gesti bruschi. Sentì<br />

un'esclamazione soffocata e si girò a guardare da sopra la spalla. John<br />

aveva gli occhi fissi sulla sua schiena.<br />

«Cristo, ragazzo... Ti ho detto di levarti dai piedi.»<br />

Quando udì un rumore di passi che si allontanavano di corsa, si<br />

levò i pantaloni di pelle, si infilò i calzoncini neri da calcio e si sedette<br />

sulla panca. Sollevò le Nike per i lacci, lasciandole penzolare in mezzo<br />

alle ginocchia. Poi rimase a fissarle, assalito da uno stupido pensiero.<br />

Quante volte aveva messo i piedi in quelle scarpe da jogging e aveva<br />

maltrattato il proprio corpo sottoponendosi allo stesso, sfiancante<br />

trantran che si apprestava a ripetere? Poi pensò a tutte le volte in cui si<br />

era deliberatamente ferito negli scontri con i lesser, a tutte le volte che<br />

aveva chiesto a Phury di picchiarlo.<br />

No, non chiesto. Ordinato. In alcune occasioni aveva imposto al<br />

suo gemello di massacrarlo di botte finché, con il volto tumefatto, non<br />

sentiva altro che un dolore lancinante alle ossa. A onor del vero non<br />

gli piaceva coinvolgere Phury. Avrebbe preferito godersi quel dolore<br />

in privato, e se lo sarebbe inflitto da solo, se ne fosse stato capace. Ma<br />

era difficile ridursi in quello stato senza l'aiuto di qualcuno.<br />

Lentamente rimise per terra le scarpe e si appoggiò all'indietro<br />

contro l'armadietto, pensando al suo gemello. Phury era di sopra, in

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