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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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Be', sempre meglio di questa vita. Anche se nell'aldilà non c'era<br />

niente, anche se a un certo punto si perdeva conoscenza e basta,<br />

sarebbe stato di sicuro meglio di così.<br />

Wellsie era andata, perduta per sempre. Il suo corpo ridotto in<br />

cenere. Da quello che aveva sentito di sfuggita, Vishous aveva imposto<br />

la mano destra su di lei sulla scena del delitto, poi aveva raccolto i suoi<br />

resti. In seguito sarebbe stata celebrata una cerimonia formale per<br />

l'entrata nel Fado, qualunque cosa fosse, ma non prima di aver<br />

rintracciato Tohr.<br />

E anche Tohr se n'era andato. Sparito. Forse morto? Era quasi l'alba<br />

quando si era volatilizzato... A pensarci bene, forse era proprio quello<br />

il punto. Forse era corso fuori verso la luce per potersi riunire con lo<br />

spirito di Wellsie.<br />

Andato, finito. Tutto sembrava perduto per sempre.<br />

Sarelle... perduta anche lei, nelle grinfie dei lesser. L'aveva perduta<br />

prima ancora di poterla conoscere veramente. Zsadist voleva tentare<br />

di liberarla, ma chissà cosa sarebbe successo.<br />

Gli tornò in mente il viso di Wellsie, i suoi capelli rossi, il ventre<br />

appena accennato. Rivide i capelli a spazzola di Tohr, i suoi occhi blu<br />

marino, le spalle larghe fasciate di pelle nera. Ripensò a Sarelle china<br />

sopra quei testi antichi, i capelli biondi sugli occhi, le belle dita<br />

affusolate che sfogliavano le pagine.<br />

Sopraffatto dalla tentazione di ricominciare a piangere, John si<br />

rizzò a sedere cercando di dominarsi. Basta piangere. Non avrebbe più<br />

pianto per nessuno di loro. Le lacrime erano assolutamente inutili, una<br />

debolezza indegna del loro ricordo.<br />

La forza sarebbe stata la sua offerta in memoria di quei cari defunti.<br />

La potenza il suo elogio funebre. La vendetta la preghiera sulle loro<br />

tombe.<br />

Scese dal letto e andò in bagno, poi si vestì infilandosi le Nike che gli<br />

aveva comprato Wellsie. In pochi istanti era già al piano di sotto e<br />

varcava la porta segreta che immetteva nel tunnel sotterraneo.<br />

Percorse a passo svelto il labirinto di acciaio, gli occhi fissi davanti a sé,<br />

le braccia che dondolavano secondo un ritmo preciso, come quelle dei<br />

soldati in marcia.

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