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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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lui poteva solo immaginare cosa stesse passando.<br />

Trasalendo, si accorse che si era morsicata il labbro inferiore fino a<br />

farlo sanguinare. Le asciugò il sangue dalla bocca con il pollice. Poi si<br />

pulì il dito sulla gamba dei pantaloni per non leccarlo, perché in tal<br />

caso ne avrebbe voluto ancora.<br />

«Nalla...» sussurrò guardando la siringa che stringeva in mano.<br />

Fallo, si disse. Drogala. Metti fine a questa agonia.<br />

«Bella, devo chiederti una cosa.»<br />

«Cosa?» gemette lei.<br />

«È la tua prima volta?»<br />

Lei annuì. «Non sapevo sarebbe stato così terribile... Oh, Dio...»<br />

Nuovamente scossa dagli spasmi, stringeva convulsamente il<br />

cuscino tra le gambe.<br />

Zsadist guardò di nuovo la siringa. «Meglio di niente» non era<br />

abbastanza, ma l'idea di venire dentro di lei gli sembrava un sacrilegio.<br />

Maledizione, tra le due alternative a disposizione di Bella, le sue<br />

eiaculazioni erano la peggiore, però dal punto di vista biologico lui<br />

poteva giovarle più della morfina.<br />

Posò la siringa sul comodino. Si alzò in piedi e scalciò via gli stivali,<br />

sfilandosi la maglietta. Abbassò la cerniera, lasciando libera la sua<br />

orrenda verga dolorante, e si tolse i calzoni.<br />

Aveva bisogno di soffrire per raggiungere l'orgasmo, ma quello non<br />

era un problema. In fondo non era difficile farsi male, le zanne non<br />

servivano a questo?<br />

Bella si contorceva in preda ai dolori quando la sollevò da terra per<br />

stenderla sul letto. Era splendida lì, contro i cuscini, le guance<br />

arrossate, le labbra schiuse, la pelle luminosa per la bramosia che la<br />

consumava. Ma soffriva terribilmente.<br />

«Shh... tranquilla» sussurrò Z salendo sul letto. Sopra di lei.<br />

Quando i loro corpi nudi entrarono in contatto, Bella gemette,<br />

mordendosi un'altra volta il labbro. Questa volta lui si chinò a leccarle<br />

via il sangue fresco dalla bocca. Il sapore del sangue, quel fremito quasi<br />

elettrico sulla lingua, lo galvanizzò. Lo spaventò. Gli rammentò che

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