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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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avesse mai azzardato ciò che qualunque altro giovane appena uscito<br />

dalla transizione passava sicuramente intere giornate a fare.<br />

Quando si sfiorò di nuovo i testicoli si inturgidirono e l'uccello gli<br />

venne ancora più duro. Sensazioni torride ribollivano nel bassoventre<br />

e nella mente gli balenarono immagini di Bella, immagini di loro due<br />

che facevano sesso, di lui che le sollevava le gambe prima di affondare<br />

dentro di lei. Ricordò con dolorosa vividezza cosa aveva provato nel<br />

sentirla sotto di sé, l'effetto che gli faceva il suo sesso, com'era stretta...<br />

Poi tutto cominciò a crescere, le immagini nella sua testa, le violente<br />

correnti di energia che si sprigionavano dal punto in cui si stava<br />

toccando. Con il respiro corto schiuse le labbra. Il suo corpo ebbe una<br />

specie di sussulto, l'inguine si spinse in avanti di scatto. D'impulso si<br />

rotolò sulla schiena e abbassò i boxer.<br />

E d'un tratto si rese conto di quello che stava facendo. Si stava<br />

facendo una sega? Lì, di fianco a Bella? Dio, era proprio un lurido<br />

bastardo.<br />

Disgustato da se stesso, ritrasse la mano e fece per tirarsi su i boxer...<br />

«Non fermarti» disse piano Bella.<br />

Un brivido gelido corse lungo la spina dorsale di Zsadist. Beccato!<br />

Girò gli occhi verso di lei, avvampando.<br />

Ma Bella gli sorrise accarezzandogli il braccio. «Sei così bello. Il<br />

modo in cui hai inarcato la schiena, poco fa. Non fermarti, Zsadist, vai<br />

avanti. So che ne hai voglia e non hai motivo di sentirti in imbarazzo.<br />

Sei bellissimo quando ti tocchi.» Gli baciò il bicipite, spostando lo<br />

sguardo sui boxer. «Vai avanti» sussurrò. «Voglio guardarti mentre lo<br />

fai.»<br />

Sentendosi sciocco, ma incapace di fermarsi, Z si rizzò a sedere e si<br />

spogliò.<br />

Bella accolse quel gesto con un piccolo gemito di approvazione<br />

mentre lui si sdraiava di nuovo. Traendo forza da lei, fece scorrere<br />

lentamente la mano lungo l'addome, tastando i muscoli in rilievo e la<br />

pelle liscia e glabra che li copriva. Non credeva di farcela a<br />

continuare...<br />

Porca miseria. Il coso era così duro che toccandolo lo sentiva

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