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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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isogno di te».<br />

Dio, se non aveva sentito male, poteva solo compatirla.<br />

«Bella, smettila di piangere. Smettila di piangere e guardami.» Alla<br />

fine lei si calmò e si asciugò la faccia. Quando fu sicuro di avere la sua<br />

attenzione, Zsadist disse: «Non devi preoccuparti di niente. Puoi<br />

restare qui tutto il tempo che vuoi. Mi sono spiegato?».<br />

Lei si limitò a fissarlo. Annuì.<br />

«Ascoltami bene: io sono l'ultima cosa di cui hai bisogno. Quindi<br />

adesso piantala con tutte quelle cazzate.»<br />

«Ma io...»<br />

Zsadist andò alla porta. «Sarò di ritorno prima dell'alba. Fritz sa<br />

come contattarmi... ehm... contattarci.»<br />

Uscì, in fondo alla galleria delle statue svoltò a sinistra e oltrepassò<br />

di corsa lo studio di Wrath e lo scalone. Alla terza porta bussò.<br />

Nessuna risposta. Bussò di nuovo.<br />

Scese da basso e trovò quello che cercava in cucina.<br />

Mary, la compagna di Rhage, stava pelando le patate. Un mucchio<br />

di patate. Praticamente una razione da esercito. Alzò gli occhi grigi e si<br />

bloccò con il coltello in mano. Si guardò intorno, quasi pensasse che Z<br />

stesse cercando qualcun altro. O forse sperava di non trovarsi da sola<br />

con lui.<br />

«Potresti fermarti un momento?» mormorò lui indicando la<br />

montagna di bucce sul tavolo.<br />

«Uhm... sicuro. Rhage può sempre mangiare qualcos'altro. E poi<br />

comunque Fritz ha avuto un attacco di bile quando ha saputo che<br />

volevo cucinare. Di cosa... ehm... di cosa hai bisogno?»<br />

«Non io. Bella. Al momento le farebbe molto comodo un'amica.»<br />

Mary posò il coltello e la patata sbucciata a metà. «Muoio dalla<br />

voglia di vederla.»<br />

«È in camera mia» disse Z girandosi, la mente già rivolta ai vicoli da<br />

setacciare, giù in centro.<br />

«Zsadist?»

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