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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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mille anni si sarebbe svegliata con un sorriso sereno sulle labbra.<br />

Voleva che trovasse un compagno degno di lei, un maschio di cui<br />

poter essere orgogliosa.<br />

Ormai si sentiva legato a Bella, ma il desiderio di vederla felice era<br />

più forte del desiderio di tenerla con sé.<br />

La prostituta si dimenò. «Allora, bello, ti decidi o no? Perché mi sto<br />

quasi eccitando.»<br />

Z scoprì le zanne e arretrò leggermente, pronto a colpire. «Zsadist...<br />

no!»<br />

La voce di Bella gli fece voltare la testa. Ferma in mezzo al vicolo, a<br />

quattro o cinque metri di distanza, lo guardava inorridita, a bocca<br />

aperta.<br />

«No» ripeté con voce rotta. «Non... farlo.»<br />

Il suo primo pensiero fu di trascinarla a casa e rimproverarla<br />

aspramente per essere uscita. Il secondo fu che quella era l'occasione<br />

giusta per tagliare i ponti con lei. Sarebbe stata una manovra chirurgica<br />

molto dolorosa, ma Bella sarebbe guarita dall'amputazione. Al<br />

contrario di lui.<br />

La puttana si voltò e scoppiò a ridere, una risata stridula, euforica.<br />

«Quella vuole stare a guardare? Perché ti costerà cinquanta bigliettoni<br />

extra.»<br />

Vedendo Zsadist che teneva ferma l'umana tra sé e il muro del<br />

locale, Bella si portò una mano alla gola. Il dolore che le opprimeva il<br />

petto era cosi grande che non riusciva a respirare. Dopo tutto quello<br />

che avevano condiviso quella notte...<br />

«Ti prego» lo implorò. «Usa me. Prendi me. Non farlo.»<br />

Lui fece voltare la donna in modo da averla di fronte, poi la bloccò<br />

mettendole un braccio di traverso sul petto. La prostituta rise<br />

dimenandosi, strusciandosi contro di lui, muovendo i fianchi in modo<br />

sensuale.<br />

Bella tese le braccia nell'aria gelida. «Io ti amo. Non volevo<br />

offenderti davanti ai fratelli. Per favore, non farlo per ripicca nei miei<br />

confronti.»

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