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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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problema potenzialmente insormontabile era che lei era una vampira,<br />

e l'unico argomento con cui poteva controbattere era che proprio per<br />

questo poteva tramutarsi nella più potente arma segreta. Una<br />

femmina della loro stessa specie? I fratelli non se lo sarebbero mai<br />

immaginato...<br />

Naturalmente quella era solo una razionalizzazione pretestuosa per<br />

convincere l'Omega. Sua moglie non avrebbe mai lottato con nessuno,<br />

a parte lui.<br />

Già, sarebbe stata dura far passare questa bella idea, ma un punto a<br />

suo favore era che l'Omega era sensibile alle lusinghe. Se occorreva<br />

ammansirlo, un sacrificio sensazionale in suo onore non avrebbe fatto<br />

miracoli?<br />

U non aveva ancora smesso di parlare, «...magari potrei controllare<br />

i mercati...»<br />

O cominciò a pensare al veleno. Un mucchio di veleno. Una botte<br />

intera.<br />

Mele avvelenate. Non era uno stratagemma degno di Biancaneve?<br />

«O? Sei ancora lì?»<br />

«Sì.»<br />

«Allora vado a fare il giro dei mercati per scoprire quando...»<br />

«No, per il momento no. Adesso ti dico io cosa devi fare.»<br />

Bella uscì dallo studio di Wrath fremente di rabbia. Né il re né Tohr<br />

si azzardarono a fermarla per tentare di farla ragionare, a<br />

dimostrazione del fatto che erano due tipi molto intelligenti.<br />

A piedi nudi percorse a passo di carica il corridoio fino alla stanza di<br />

Zsadist, entrò, sbatté la porta, afferrò il telefono e compose il numero<br />

di cellulare di suo fratello.<br />

«Chi parla e come hai avuto questo numero?» rispose seccato<br />

Rehvenge.<br />

«Non osare farmi questo.»<br />

Seguì un lungo silenzio. Poi: «Bella... io... Aspetta un secondo». In<br />

sottofondo si udì un fruscio, poi Rehvenge che diceva con voce

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