Le poesie di Ossian

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Come l'arco piovoso? aveva i crini .
Morbidi come nebbia ,
Lucidi come raggio?
Era tuono in battaglia, e cervo al corso?
I BALLANO
Oli veder potess' io-
li diletto amor mio do'ce pendente
Dalla collina sua! veder potessi
Il rosseggiante sguardo
Fosco di pianto, e la vermiglia guancia
Mezzo tra'l crine ascosa!
O auretta leggiera ,
Deh soffia un cotal poco ,
E i bei capelli inalza, e fa ch'io scorga
Il candidetto braccio,
E '1 caio volto nel dolor sì bello.
COMALA
O narrator della dolente istoria,
Dunque è caduto di Comallo il figlio?
Già sul colle
Il tuon romoreggia,
Il lampo fiammeggia
Sopra penne d'i foco: ah no, non temo.
E che temer poss'io,
Se 'I mio Fingallo è spento?
Deh dimmi, autor della dolente istoria,
Dunque cadèo lo spezzator di scudi ?
IDALLANO
Son dispersi pei colli i duci nostri
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è più la voce di Fingallo udranno.
COMALA
Venga sulle tue tracce orror di morte,
Distrazion ti colga , o re del mondo;
Pochi sieno i tuoi passi
Verso la tomba, e sulla tomba strida
Vergine afflitta; e, com'io son, tal sia