Le poesie di Ossian

DA.RTULA 20^
Ben se' tu , figlia, di Trutil sorella,
Disse, e nel foco del suo spillo avvampi.
Prendi , Dartula quel ferrato scudo , ,
Prendi quell' asta , e quel lucido elmetto ;
Spoglie son queste d'un guerrier di prima
Gioventù tìglio 5 colla luce insieme
Andremo ad affrontar 1' empio Cairba.
Ma statti , o figlia mia , staiti vicina
Di Cola al braccio e ti ricovra all' ombra
,
Dello scudo paterno : il padre tuo
Potea un tempo difenderti , ma ora
L' età nella sua man tremula stassi.
Mancò la forza del suo braccio, e 1' alma.
Oscuritade di dolor gl'ingombra.
Passò la notte tenebrosa, e sorse
La luce del mattin : mossesi innanzi
L'eroe canuto; s'adunaro intorno
Tutti i duci di Selama; ma pochi
Stavan sul piano , e avean canuto il crine :
Caduti con Trutillo eran pugnando
Di giovinezza i valorosi figli.
de' verdi anni miei compagni antichi
Cola parlò , non così voi nell'arme
Già mi vedeste . e tal non era in rampo,
Quando il possenle Confadan cadéo.
Ci soverchia il dolor ; vecchiezza oscura
Venne, qual nebbia dal deserto: è roso
Il mio scudo dagli anni, ed il mio brando
Sta da gran tempo alle pareti appeso.
A me stesso dicca : fia la tua sera
Placida , e in calma, e'1 tuo partir fia, come
Luce, che scema a poco a poco , e manca.
Ma tornò la tempesta : io già mi piego ,
Come una quercia annosa; i rami miei
In Selama raderò; e tremo in mezzo
Del mio soggiorno. Ove se' tu , Trutillo,