Le poesie di Ossian

CANTO PRIMO 67
Cavalcion sulle nubi , e faccian mostra
De' lor guerrieri aspetti ; allor quest' alma
Forte fìa ne* perigli , e '1 braccio mio
Imiterà le folgori del cielo.
Ma tu , Morna gentil , vientene assisa
Sopra un raggio di luna, e dolcemente
T' affaccia allo sportel del mio riposo ,
Quando cessò lo strepito dell' arme ,
E tutti i miei pensier spirano pace.
Or delle mie tribù sórga la possa 5
Alla zuffa moviam : seguite il carro
Delle mie pugne : a quel fragor di gioja
Brillivi 1' alma , mi sien poste accanto
Tre lancie , e dietro all' anelante foga
De' miei destrier correte. Io vigor quindi
Novo concepirò quando s' offusca
,
La mischia ai raggi dpi mio brando intorno.
Con quel minor, con quel furor, che sbocca
Torrente rapidissimo dal cupo
Precipizio di Cromia, e '1 luon frattanto
Mugge su i fianchi , e sulla cima annotta j
Così vasti , terribili , feroci
Balzano tutti impetuosamente
D' Inisfela i guerrier. Precede il duce ,
Siccome immensa d* ocean balena,
Che gran parte di mar dietro si tragge.
Lungo la spiaggia ei va rotando , e a rivi
Sgorga valor. L' alto torrente udirò
I tìgli di, Loclin: Svarae percosse
Lo scudo, e a sé chiamò d' Arno la prole.
Dimmi , che è quel mormorio dal monte,
Che par d'un sciame di notturni insetti?
Scendono i figli d'Inisfela, o '1 vento
Freme lungi nel bosco ? in cotal suono
Bomoreggia Gormal, prima che s'alzi
De' flutti miei la biancheggiante cima.