Le poesie di Ossian

CANTO SETTIMO io;
Oscuramente luccicar fur visti.
Sogni presaghi di futuri eventi
Scèsèr sopra 1' eroe ; mirò sette ombre
De' padri suoi ; le mal distinte intese
Misteriose voci, e, qual per nebbia,
Travide i fatti di venture efadi.
Vide i re d'Ata , i gloriosi figli
Della sua stirpe; essi godeano in campo
Guidar le squadre, somiglianti in vista
A sgorgheggiar di nebulose stri-ee,
Onde al soffio d' autunno Afa s'adombra
Larto fra dolci armonici concenti
Alzò di Sanila le capaci sale,
Che dovean risonar d'arpe e di conche.
Spesso ci d* Erina ai cavrioli e ai cervi
Turbò la natia calma . e guerra ignota
Portò ne' lor pacifici codili:
Non però di Lumon , verde la fronte,
Perdèo la rimembranza; egli più volte
Va'icò l' onde a riveder quei poggi
Ove FlatiHa dalla bianca mano
Stava dall'alto risguardando ih mare ,
L'in\ido mar. che l'amor suo le invola.
Salve . altero Lumon , ricco di fonti;
Sull'alma di Fonar tu sorgi e brilli.
Spunta it mattio; le nebulose vette
Liev< reale s'indorano; le valli
Mostrano aperte 1' azzurrino corso
De' ior garruli rivi : odon le schiere
Lo scudo di Cstmorre; alzami a un tratto.
Come s'alzan talor le affollate onde,
Quando col suo fischiar le scuote e desta
Rapirla imperiosa ala di vento.
Mesta Sulmalla si ritrasse e lenta
Ver la grotta di Lona : il pie s'avanza.
Ma rivolgesi il guardo, e glicl' offusca