Le poesie di Ossian

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abùia osservato esser costume di Ossian , et
negli oggetti che nei caratteri e nei sentimenti,
di dirozzare e depurar la natura. Ma
lasciando giudicare ai lettori della solidità ,
o insussistenza d' una tal riflessione, e spiegar
a loro grado la singolarità del fenomeno, noi
ci contenteremo di riferire scguitamente ciò
the risulta intorno l'idee de'Caledonj dal
testimonio di questo poeta storico della sua
nazione.
VI. Benché non si trovino appresso i Caledonj
di Ossian nozioni distinte di religione,
si trovano però molte opinioni a quella finitime,
che sembrano in qualche modo supplirne
il difetto. Vedesi spesso indicata una
classe di spiriti, che sembrano d' un ordine
superiore agli spiriti dei morti , di cui parleremo
in appresso. Cotesti spiriti non hanno
verun nome particolare , ma si denominano
soltanto da quelle parti della natura, di cui
sembra clic più si dilettino. Lo spirito del
eieJo, dei colli, della montagna, della notte,
della tempesta , s r incontrano assai spesso in
questi poetili. L'aria era popolata, e per così
dire impregnata di questi spiriti , e ad essi
venivano attribuiti tutti i fenomeni più osservabili
e più strepitosi della natura. Parrebbe
da ciò, che i Celti caledonj avessero la
stessa opinione dei Celli danesi ; i quali, secondo
il testimonio del sig. Malici, credevano
«he non solo gli elementi e gli astri, ma le
selve , i fiumi , le montagne , i fulmini , le
tempesle avessero il loro Genio particolare ,
che vi presiedesse. Fra i Caledonj lo spirito
del cielo sembra, dall'espressioni di Ossian,
che avesse qualche maggioranza sopra gli ah.