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homolaicus.com Maximilien de Robespierre

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teorie <strong>de</strong>mocratiche fondate sull'illuminismo una concezione<br />

politica, <strong>de</strong>mocratica ma cristiana». Il che però - osserva Martina<br />

- la chiesa gallicana non riuscì a fare, in quanto non seppe<br />

o non volle riconoscere «la parte di vero insito nel naturalismo,<br />

accogliendolo e fondandolo cristianamente».<br />

In pratica la tesi <strong>de</strong>l gesuita Martina, condivisa oggi<br />

dalla maggioranza <strong>de</strong>gli storici cattolici, è la seguente: gli i<strong>de</strong>ali<br />

cristiani vanno affermati politicamente, in prima e ultima istanza,<br />

al punto che è preferibile accettare una chiesa corrotta<br />

col potere in mano che una chiesa separata senza potere. L'i<strong>de</strong>ale<br />

- secondo tale storiografia - è quello di una chiesa che usi il<br />

potere in maniera <strong>de</strong>mocratica, non semplicemente quello di<br />

una chiesa che si limiti a rivendicare una propria «autonomia<br />

religiosa». Peraltro si nega recisamente che l'uso <strong>de</strong>mocratico<br />

di <strong>de</strong>tto potere possa essere consi<strong>de</strong>rato <strong>com</strong>e uno <strong>de</strong>i frutti<br />

<strong>de</strong>lla rivoluzione francese o <strong>de</strong>lla secolarizzazione in genere. A<br />

giudizio di Martina, i rivoluzionari non fecero altro che rimettere<br />

in auge antichi valori cristiani, per cui la chiesa non ha<br />

motivo di sentirsi obbligata nei confronti di nessuno.<br />

In sostanza, Martina non si ren<strong>de</strong> conto che i valori in<br />

sé e per sé non hanno «alcun valore» se non trovano una conferma<br />

nella prassi. Dire che la rivoluzione francese non ha fatto<br />

altro che riesumare antichi valori cristiani è <strong>com</strong>e dire che il<br />

socialismo <strong>de</strong>mocratico non è altro che una rielaborazione, riveduta<br />

e corretta, <strong>de</strong>l <strong>com</strong>unismo primitivo. Si può anche sostenere,<br />

al limite, che la maggior parte <strong>de</strong>i valori siano sempre<br />

gli stessi, ma questo cosa significa? Forse che il valore di per<br />

sé giustifica qualcosa? Il buon senso non vuole forse che la<br />

credibilità <strong>de</strong>gli uomini la si misuri solo sulla capacità che<br />

hanno di mettere in pratica i loro valori di vita?<br />

Da questo punto di vista la rivoluzione francese è stata<br />

senz'altro molto più importante <strong>de</strong>lla più importante esperienza<br />

cristiana. Se buona parte <strong>de</strong>lla chiesa francese non è riuscita ad<br />

accettare la rivoluzione, questo appunto conferma che l'attaccamento<br />

a <strong>de</strong>terminati valori (pur ritenuti positivi da secoli)<br />

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