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homolaicus.com Maximilien de Robespierre

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autorità locali con cui si <strong>de</strong>cretava la chiusura <strong>de</strong>lle chiese all'infuori<br />

<strong>de</strong>i <strong>de</strong>cadì, si esclusero dalla <strong>de</strong>portazione i preti giurati<br />

e quelli che avevano contratto matrimonio, si <strong>de</strong>cretarono<br />

pubblici onori alla salma di Pio VI, s'impose al clero un giuramento<br />

di fe<strong>de</strong>ltà alla Costituzione, ovvero un puro e semplice<br />

riconoscimento <strong>de</strong>l governo di fatto, senza un impegno di fe<strong>de</strong>ltà<br />

per i suoi atti futuri, <strong>com</strong>e invece inten<strong>de</strong>va la Costituzione<br />

<strong>de</strong>l clero (il che però non impedì nuove accese discussioni).<br />

Dopo Marengo, Napoleone cercò a tutti i costi d'intavolare<br />

<strong>de</strong>lle trattative con Roma per avere in Francia una chiesa<br />

fe<strong>de</strong>le alle sue direttive. Sono note le sue consi<strong>de</strong>razioni opportunistiche<br />

circa la religione: «Nessuna società può reggersi<br />

in piedi se non è fondata sulla religione, e non c'è buona morale<br />

se non c'è religione: soltanto la religione offre allo Stato un<br />

appoggio stabile e sicuro». E ancora: «Quando un uomo muore<br />

di fame vicino a un altro che si abbuffa, è impossibile fargli<br />

ammettere questa differenza se non c'è un'autorità che gli dica:<br />

Dio vuole che ci siano <strong>de</strong>i ricchi e <strong>de</strong>i poveri, ma poi per l'eternità<br />

ci si divi<strong>de</strong>rà in ben altro modo». Concetto, questo, che<br />

egli sintetizzò magnificamente allorquando disse che «la società<br />

non può esistere senza l'ineguaglianza <strong>de</strong>i beni né questa<br />

senza la religione».<br />

La storiografia cattolica più conservatrice giustifica<br />

questo atteggiamento col dire che Napoleone, volendo «salvare»<br />

la rivoluzione, capì che l'influenza <strong>de</strong>i preti era meglio utilizzarla<br />

che ostacolarla. Ovverosia la differenza fra Napoleone<br />

e <strong>Robespierre</strong> starebbe nel fatto che il primo - <strong>com</strong>e vuole ad<br />

es. Mezzadri - «rispettò le convinzioni <strong>de</strong>l popolo, mentre l'altro<br />

gliene voleva imporre di nuove».<br />

In realtà questo modo di ve<strong>de</strong>re le cose è alquanto apologetico<br />

ed è soprattutto espressione di chi, <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rando una<br />

chiesa forte, capace di dominare la scena politica, consi<strong>de</strong>ra<br />

appunto la politica <strong>com</strong>e un ambito riservato ai cosid<strong>de</strong>tti «potenti»,<br />

ove le masse hanno possibilità di accesso solo per qual<br />

tanto o per quel poco che, con fare strumentale, viene loro<br />

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