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homolaicus.com Maximilien de Robespierre

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58<br />

La controrivoluzione termidoriana<br />

e il Concordato di Napoleone<br />

<strong>Robespierre</strong>, forte <strong>de</strong>l suo realismo politico, volle garantita<br />

la libertà religiosa nella misura in cui l'associazione <strong>de</strong>i<br />

cittadini a scopo di culto non costituisse il pretesto per dar vita<br />

a un'opposizione politica ai <strong>de</strong>creti <strong>de</strong>lla Convenzione. Egli<br />

tuttavia era ben lontano dall'immaginare un regime di separazione<br />

fra Stato e chiesa. Nella sua concezione di Stato, il governo<br />

era totalmente libero di servirsi di strumenti politici per<br />

intromettersi nella gestione interna <strong>de</strong>lle varie confessioni religiose<br />

(specie la cattolica), modificandone eventualmente anche<br />

i dogmi o la prassi. Giustamente però egli riteneva impraticabile<br />

l'i<strong>de</strong>a di Hébert e Chaumette di imporre l'ateismo (cioè il<br />

culto <strong>de</strong>lla Ragione) in modo politico. A suo parere, il popolo,<br />

ancora troppo religioso, aveva bisogno di cre<strong>de</strong>re in un dio,<br />

seppure un dio diverso, più tollerante rispetto a quello <strong>de</strong>l cattolicesimo<br />

tradizionale (era il principio: la religione per il popolo,<br />

la filosofia per gli intellettuali, che troverà molta fortuna<br />

nel secolo successivo, fino all'i<strong>de</strong>alismo di Croce e Gentile).<br />

Peraltro <strong>Robespierre</strong> era i<strong>de</strong>ologicamente lontano dal<br />

materialismo ateo di Helvetius e Holbach. Il suo merito sta nell'aver<br />

capito che la religione non può essere eliminata in modo<br />

politico o amministrativo; il suo torto nell'aver creduto che si<br />

potesse farlo creando semplicemente un'alternativa «spiritualistica»<br />

sul terreno i<strong>de</strong>ologico, culturale e rituale, senza tener<br />

conto di quali condizionamenti sociali ed economici alimentano<br />

un fenomeno <strong>com</strong>e quello <strong>de</strong>lla religione.<br />

Istituito con <strong>de</strong>creto statale il 7 maggio 1794, il culto<br />

nazionale <strong>de</strong>ll'Essere Supremo, che voleva dirsi civico ma che<br />

era squisitamente «religioso», in quanto ufficializzava il <strong>de</strong>ismo<br />

panteista e razionalista di molti philosophes illuministi,<br />

attirò a <strong>Robespierre</strong> le inimicizie <strong>de</strong>i partigiani <strong>de</strong>lla scristia-

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