Detto questo, non si può ora non evi<strong>de</strong>nziare l'istanza più positiva di liberazione che, sul piano religioso, in modo politico e giuridico, la rivoluzione sia riuscita a valorizzare, trasmettendone il contenuto alle generazioni future e, insieme, il <strong>com</strong>pito di tradurla in esperienze sempre più concrete, coerenti e, per dirla con Brau<strong>de</strong>l, di longue durée. Si tratta <strong>de</strong>l regime di separazione fra Stato e chiesa. La migliore storiografia cattolica, presente soprattutto in Francia (si pensi p.es. a B. Plongeron), è giunta oggi alla me<strong>de</strong>sima conclusione <strong>de</strong>lla storiografia marxista, secondo cui la rivoluzione francese ha posto le basi per il superamento di qualsiasi forma di «religione di stato» e di politicizzazione <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>. La fine <strong>de</strong>i privilegi e <strong>de</strong>i concordati, l'uguaglianza di tutte le religioni di fronte allo Stato, la separazione <strong>de</strong>lla scuola dalle varie confessioni, la laicizzazione <strong>de</strong>llo stato civile e l'introduzione <strong>de</strong>lla legge sul divorzio: queste e altre cose ancora hanno contribuito massimamente non solo alla formazione di un'i<strong>de</strong>ntità laica <strong>de</strong>lla società civile e <strong>de</strong>llo Stato, <strong>de</strong>lla morale pubblica e <strong>de</strong>l diritto, <strong>de</strong>lla politica e di tutte le scienze umane, ma hanno pure promosso, indirettamente, le condizioni per una «rigenerazione spirituale» di ogni fe<strong>de</strong> religiosa, finalmente liberata dai <strong>com</strong>promessi col potere politico. Se, nonostante questa gran<strong>de</strong> opportunità, molti cattolici hanno smesso di «cre<strong>de</strong>re» nella loro religione o hanno preferito la strada <strong>de</strong>l «fanatismo», ciò non può essere ad<strong>de</strong>bitato al regime di separazione, che, di per sé, non obbliga alcuna coscienza a diventare atea. Se un cre<strong>de</strong>nte per<strong>de</strong> la fe<strong>de</strong> all’interno di un regime di separazione, vuol dire che la sua fe<strong>de</strong>, sul piano religioso, valeva ben poco. Semmai è un altro il rilievo che può essere fatto al regime «borghese» di separazione. È dubbio che un regime borghese di separazione possa reggersi in piedi con la dovuta sicurezza e coerenza senza una contestuale rivoluzione socialista. Oggi poi possiamo aggiungere che, anche dopo aver fatto questa rivoluzione, è assurdo pensare di poter separare con la forza 14
la chiesa dalla società civile. E, in ogni caso, un cittadinocre<strong>de</strong>nte ha bisogno d’imparare a contestare la sua chiesa <strong>com</strong>e cre<strong>de</strong>nte e il suo Stato <strong>com</strong>e cittadino, senza fare <strong>de</strong>lla sua fe<strong>de</strong> il pretesto per un’azione politica. 15
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