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STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte

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Le misure adottate dalla regione a supporto della realizzazione di reti termiche, per contro, dovrebbero<br />

ridurre l’incidenza dei costi di realizzazione e di gestione delle reti termiche, rapportata ai costi di<br />

esbosco del materiale locale, e probabilmente in molti casi potranno rendere conveniente investire su<br />

questo tipo di infrastrutture.<br />

• Cogenerazione e scelta tecnologica. La soluzione al problema dell’efficienza, in teoria, si trova nella<br />

cogenerazione, cioè nella produzione contemporanea di energia elettrica ed energia termica partendo<br />

da un'unica fonte (fossile o rinnovabile, nel nostro caso la biomassa) nell’ambito di un unico sistema<br />

integrato.<br />

Tutti gli impianti elettrici a biomassa possono ritenersi cogenerativi, in quanto alla produzione di<br />

elettricità è sempre abbinato un cospicuo rilascio di energia termica (in proporzione 1:1 sino a 1:3) che<br />

può essere veicolato all’interno di sistemi produttivi o reti di riscaldamento arrivando in tal modo, quindi,<br />

a livelli di rendimento combinato anche del 75-80%.<br />

Le recentissime nuove normative nazionali premiano la cogenerazione quando l’energia termica sia<br />

impiegata in sostituzione di processi termici alimentati da fonti fossili.<br />

E’ però da tenere in considerazione il fatto che il motore cogenerativo produce energia termica<br />

in modo costante, rendendo quindi molto difficile trovare degli impieghi adatti per il calore<br />

prodotto. Una rete termica di tele-riscaldamento, ad esempio, funzionando in modo irregolare e<br />

solo nel periodo invernale, non esaurisce completamente il problema della dispersione<br />

energetica.<br />

Poiché sul territorio è decisamente più semplice trovare destinazioni per limitate quantità<br />

costanti di energia termica, il problema in questo caso si sposta sulla scelta tecnologica del<br />

cogeneratore e, in tal senso, gli impianti di taglia ridotta, anche molto inferiori ad 1 MW di<br />

potenza, sembrano quelli maggiormente adeguati allo scopo.<br />

DIRETTRICI DI INTERVENTO SUL TERRITORIO<br />

Dimostrato l’elevato potenziale energetico dal punto di vista del materiale combustibile disponibile<br />

in <strong>Piemonte</strong>, vediamo ora la questione dal punto di vista delle condizioni di contesto per la<br />

“domanda” di biomassa, cioè quali sono le norme che incentivano la costruzione di impianti a<br />

biomassa.<br />

La pianificazione sul territorio di tali strutture, e i criteri di autorizzabilità delle centrali, sono<br />

questioni ancora aperte che possono essere viste sostanzialmente su tre livelli distinti:<br />

1. Il primo, quello oggi portato avanti dalla UE e dagli organismi sovranazionali, basato sull’affermazione di<br />

principi, più o meno condivisibili ma pur sempre cogenti. In base a tali principi oggi in Europa, non si<br />

possono frapporre ostacoli di fatto e di diritto allo sviluppo delle rinnovabili.<br />

Un principio rafforzato dalla scelta dell’energia come un settore ad esercizio libero, demandato<br />

all’iniziativa privata, sostenuta da specifiche politiche di incentivazione tariffaria e da altre<br />

misure di agevolazione.<br />

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