STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte
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ENERGIA DA BIOMASSA: INQUADRAMENTO GENERALE<br />
Premessa<br />
Di energia rinnovabile si parla ormai da decenni, tuttavia in Italia l’apprezzamento dei prodotti agro<br />
forestali tramite la valorizzazione energetica è una concreta realtà solo da un paio di anni.<br />
Già a metà degli anni ’70, nel periodo della prima crisi energetica, l’obiettivo dell’impiego<br />
energetico del legno e delle biomasse agricole sembrava infatti alla portata di molte regioni<br />
europee. Dato il contesto positivo, in quegli anni diversi stati - in particolare la Germania - hanno<br />
avviato attività promozionali e finanziato progetti di ricerca e sviluppo.<br />
Questo sia per le peculiarità delle risorse forestali di quei territori - in prevalenza fustaie – sia del<br />
sistema agricolo mitteleuropeo, sia, infine, per la presenza storica di un settore industriale collegato<br />
al legno da opera che produceva grandi quantità di scarti di lavorazione.<br />
L’immagine a lato mostra con efficacia quali<br />
siano oggi le regioni europee dove si<br />
“producono” più biomasse legnose. Peraltro,<br />
anche la filiera del biogas ha avuto<br />
sostanzialmente lo stesso sviluppo territoriale.<br />
Mentre altre regioni europee definivano quello<br />
che sarebbe diventato lo standard di intervento,<br />
in Italia sia la cosiddetta filiera “legno – energia”<br />
sia la filiera del biogas sono rimaste per lungo<br />
tempo allo stadio embrionale, nonostante una<br />
lunghissima serie di dichiarazioni<br />
programmatiche, la realizzazione di molti studi<br />
di fattibilità sul potenziale e qualche limitato<br />
investimento pubblico nella ricerca.<br />
E’ probabile che, dato il limitato apporto<br />
quantitativo alla produzione energetica che la biomassa può offrire rispetto alle fonti fossili o alla<br />
produzione idroelettrica nelle regioni montane, l’utilizzo dei materiali organici provenienti dalle<br />
nostre foreste o dalle aree agricole, è stata trascurata anche dalla politica locale, evidentemente più<br />
interessata a risultati quantitativi di breve periodo.<br />
Di fatto, sino alla fine del 2005, quando è stato recepito in sede nazionale il Piano di Azione sulla<br />
Biomassa elaborato dalla Commissione Europea (il programma di indirizzo che ha di fatto aperto la<br />
strada alle politiche di incentivazione) si sono privilegiate altre forme d’energia e, per un certo<br />
numero di anni, si sono sostanzialmente escluse la foresta e il territorio agricolo marginale dai piani<br />
energetici ritenendo, a torto, che la legna da ardere o le coltivazioni energetiche fossero prodotti<br />
poco significativi, inquinanti, risultato di filiere a scarsa evoluzione tecnologica.<br />
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