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STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte

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LINEA DI AZIONE B: GASSIFICATORE DI PICCOLA TAGLIA COLLEGATO A RETE<br />

TERMICA<br />

Nella prospettiva di utilizzo in ambiente montano, i piccoli impianti cogenerativi presentano alcuni<br />

vantaggi che non debbono essere sottovalutati:<br />

• Iter di autorizzazione: sotto i 200 kW non c’è vincolo di registro e autorizzazione alle<br />

emissioni;<br />

• Tariffario: massima tariffa incentivante;<br />

• Efficienza energetica: è relativamente semplice utilizzare al massimo la quota di energia<br />

termica prodotta dal cogeneratore ottenendo sistemi ad alto rendimento.<br />

• Approvvigionamento: richiedono relativamente poca legna e sono quindi adatti a contesti<br />

territoriali limitati.<br />

• Minimo ingombro: sono adatti ad essere inseriti all’interno di immobili esistenti.<br />

Chiaramente, ci sono anche alcuni elementi a sfavore dell’adozione di questi impianti:<br />

• Maggior costo relativo di investimento;<br />

• Livelli emissivi non certificati. Attualmente non si ha notizia di cogeneratori di piccola taglia<br />

adatti a beneficiare del premio per basse emissioni;<br />

• L’incidenza complessiva degli investimenti collegati (cabina elettrica, essiccatori, abbattitori<br />

di emissioni …) rischia in taluni casi di rendere l’investimento insostenibile;<br />

• Rendimenti meno elevati dei gassificatori di taglia maggiore.<br />

Confidando in una evoluzione rapida dell’offerta su questo genere di impianti – che permetta di<br />

ovviare ai problemi sopra esposti - il modello di intervento proposto dall’Uncem prevede molte<br />

centrali di piccola taglia sul territorio.<br />

Dal punto di vista del collegamento con le filiere locali, il sistema proposto prevede il collegamento<br />

di un certo numero di piccole centrali ad una piattaforma logistica per la gestione e la<br />

caratterizzazione del legname.<br />

Allo scopo di ridurre l’incidenza unitaria dei costi di essiccazione, il modello di intervento prevede la<br />

fornitura di cippato vagliato e pre-essiccato all’interno della piattaforma logistica e un servizio di<br />

alimentazione di gassificatori a cui viene collegato unicamente un silos termico di basso costo<br />

unitario.<br />

Come per gli impianti di taglia maggiore, oggetto della linea di azione descritta in precedenza,<br />

anche in questo caso l’utilizzo totale e costante dell’energia termica è condizione necessaria per far<br />

quadrare i conti.<br />

Impianti di taglia ridotta, però, possono essere inseriti con maggiore facilità sul territorio in<br />

corrispondenza di stabilimenti industriali (ad esempio caseifici, aziende di produzione vitivinicola), a<br />

supporto del circuito sanitario delle reti termiche esistenti, piuttosto che nella fornitura di calore a<br />

strutture ospedaliere, centri commerciali o sportivi.<br />

IMPORTANTE: Qualora questi piccoli impianti fossero collegati a reti di teleriscaldamento e<br />

venissero autorizzati per trattare sottoprodotti secondo i termini previsti dal decreto di<br />

incentivazione delle Fonti Energetiche Rinnovabili del 6 luglio scorso, riceverebbero una tariffa<br />

molto elevata in grado di garantire una remunerazione dell’investimento decisamente alta.<br />

Bisogna considerare, però che oggi il GSE non sembra riconoscere al legno proveniente da gestione<br />

forestale la qualifica di “sottoprodotto” per cui nelle proiezioni economiche seguenti saranno<br />

utilizzati i valori tariffari riconosciuti per i “prodotti” all’interno di impianti di taglia piccola.<br />

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