STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte
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decenni. La loro dinamica è spiccata essendo costituiti da un consorzio ricco e spontaneo di specie<br />
arboree.<br />
Dominano in genere il frassino maggiore e gli aceri, sia montano che riccio, il tiglio cordato e<br />
talvolta il faggio. Sorbo montano, degli uccellatori e raramente l’olmo montano completano il<br />
quadro delle latifoglie di questa categoria forestale. I limiti altitudinali sono compresi tra i 1.500 e<br />
480 m s.l.m.<br />
La stazione tipo è rappresentata da morfologie d’impluvio in prossimità dei corsi d’acqua.<br />
Nel corso dei PFT all’interno di questi soprassuoli sono state eseguite 47 aree di saggio pari ad una<br />
densità di un’area ogni 30 ettari.<br />
Questa formazione rappresenta un interessante serbatoio di latifoglie mesofile nobili con<br />
potenzialità notevoli per l’impiego nella filiera foresta-legno per usi di falegnamerie locali di tipo<br />
artigianale.<br />
Le attuali forme gestionali sono pressoché inesistenti se si eccettuano alcune utilizzazioni a<br />
bosco ceduo. Viceversa sono soprassuoli che sono in fase di invecchiamento per abbandono<br />
colturale e spontaneamente si stanno convertendo all’alto fusto. I popolamenti irregolari sono la<br />
maggior parte ma esistono anche classificazioni a spessina, perticaia e fustaia disetanea.<br />
L’irregolarità dunque è il fattore preminente di questi soprassuoli.<br />
Vi sono diverse ipotesi gestionali:<br />
• Intervenire al fine di allevare il soprassuolo per l’alto fusto: in questi contesti possono essere<br />
eseguiti da subito degli interventi di sfollo e diradamento, a bilancio positivo nel caso di<br />
impiego della biomassa, per impartire alle piante una crescita regolare, una buona<br />
conformazione dei fusti e favorire le latifoglie nobili.<br />
• Intervenire con la conversione attiva e con il diradamento e conversione nei soprassuoli che<br />
presentano una fisionomia irregolare effettuando un diradamento selettivo a favore del<br />
piano dominante.<br />
• Intervenire sulle fustaie disetanee con tagli a scelta con lo scopo di assecondare la struttura<br />
di quei soprassuoli ad alta disformità: ciò permetterà all’utilizzatore di garantire il<br />
mantenimento del soprassuolo, asportando anche soggetti con caratteristiche<br />
dendrometriche utili all’impiego nelle falegnamerie locali.<br />
Gran parte di queste formazioni con funzione produttivo-protettive sono governate a ceduo con<br />
forme di trattamento irregolari: in questi casi il mantenimento della ceduazione consente una<br />
buona produzione mentre, per le altre formazioni, valgono le indicazioni di procedere con la<br />
conversione ad alto fusto, soprattutto nelle particelle ben servite e situate nel fondo valle in<br />
prossimità dei corsi d’acqua. Per gran parte delle formazioni di versante si prevede invece<br />
l’evoluzione controllata, con minimi prelievi, così come per i boschi a funzione esclusivamente<br />
protettiva.<br />
I soprassuoli a funzione naturalistica e fruizione occupano superfici molto ridotte: si prevede un<br />
periodo di attesa attraverso l’evoluzione controllata. Molti popolamenti vegetano su stazioni ad<br />
elevata pendenza e con scarse possibilità di accesso diretto.<br />
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