STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte

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Evoluzione controllata Si tratta di soprassuoli che per le loro caratteristiche e per la loro destinazione non presentano la necessità nel prossimo quindicennio di validità del PFT di interventi. Ciò non significa che tali formazioni saranno escluse da interventi selvicolturali ma invece segnala la necessità di un periodo di attesa per definire in modo più preciso il tipo di selvicoltura da applicare. Figura 28: Localizzazione dell’intervento ad evoluzione controllata Numerosi di questi soprassuoli sono inseriti nella destinazione protettiva. Tra essi emergono numerosissimi lariceti di quota, ma anche faggete. Un’altra quota di una certa importanza è data dagli acero-frassineti che hanno dinamiche evolutive in essere e per i quali è necessario attendere ancora per una chiara definizione selvicolturale, e anche le pinete di pino silvestre che vegetano su stazioni difficili con evidenti stasi evolutive. 57
Evoluzione naturale Analogamente alle formazioni inserite nella precedente tipologia, le Evoluzioni Naturali rivestono un livello ancor più marginale per una gestione selvicolturale anche conservativa. Tali indicazioni sono state previste infatti per soprassuoli vegetanti su stazioni difficili e per i quali sono in atto lenti processi evolutivi che difficilmente nei prossimi decenni potranno portare verso formazioni strutturalmente mature da richiedere interventi selvicolturali di un certo rilievo. Figura 29: Localizzazione dell’intervento ad evoluzione naturale Gran parte di questi soprassuoli ricade in destinazione protettiva ed è costituita prevalentemente da lariceti e da boscaglie pioniere d’invasione. La maggior parte dei lariceti inseriti in questa voce è ubicata nel Comune di Perrero in aree particolarmente inaccessibili e per giunta con soprassuoli di scarse capacità produttive. 58
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