STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte
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La superficie a cotico erboso costituisce invece circa un terzo (33,5%) del territorio, ma di questa<br />
quasi la metà è costituita da superfici a basso valore foraggero: cespuglieti pascolabili (1%), praterie<br />
rupicole (12,2%) e praterie non utilizzate (2,7%).<br />
In passato le attività pastorali occupavano sicuramente una superficie superiore, poiché erano<br />
piuttosto diffusi i pascoli arborati e le praterie cespugliate che oggi si sono rapidamente trasformate<br />
in arbusteti e formazioni boschive di neoformazione (in particolar modo nei versanti montani con<br />
orientamento a nord).<br />
Tabella 7: Ripartizione superfici d’uso del suolo<br />
Descrizione Superficie (ha)<br />
Arboricoltura da legno 1,02<br />
Acque 28,90<br />
Boscaglie 705,86<br />
Cespuglieti pascolabili 555,31<br />
Cespuglieti 3.561,58<br />
Vigneti 2,81<br />
Greti 131,26<br />
Praterie non utilizzate 1.497,69<br />
Praterie 8.860,32<br />
Praterie rupicole 6.769,88<br />
Prati-pascoli 959,10<br />
Rimboschimenti 0,95<br />
Rocce 4.829,47<br />
Seminativi 202,15<br />
Superfici forestali 26.380,23<br />
Formazioni riparie 266,45<br />
Aree urbanizzate 796,36<br />
Verde urbano 36,85<br />
Totale complessivo 55.586,19<br />
I seminativi sono localizzati sul fondovalle della Val Chisone, spesso in rotazione con foraggicoltura<br />
e sono presenti colture orticole e piccoli appezzamenti ad uso familiare (orti). Per quanto riguarda i<br />
vigneti, si tratta di ridotti appezzamenti situati nella bassa Valle Germanasca su terrazzamenti e su<br />
esposizioni sud.<br />
Le praterie non utilizzate sono formazioni situate in aree un tempo pascolate sono state<br />
progressivamente colonizzate da arbusti e da specie arboree. La loro distribuzione sul territorio è<br />
localizzata soprattutto sulle parti alte in quota a contatto con cespuglieti e con aree rocciose. Le<br />
praterie rupicole sono formazioni su cui viene tutt’ora praticato il pascolo e la foraggicoltura. In<br />
particolare modo i prati-pascoli e le praterie sono aree a gestione attiva, ma buona parte d esse<br />
sono attualmente in fase di contrazione a favore di coperture del suolo di tipo arbustivo. Le praterie<br />
utilizzate sono quelle collocate sulle parti morfologicamente migliori e con maggiore accessibilità.<br />
Le zone a più bassa produttività e situate in aree con minore possibilità di accesso risultano spesso<br />
classificate come praterie rupicole, cespuglieti pascolabili, praterie non utilizzate e cespuglieti.<br />
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