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STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte

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A partire dal secondo dopoguerra l’interesse per il bosco ceduo è andato progressivamente<br />

perdendosi a causa delle moderne fonti energetiche che hanno soppiantato l’uso del legno come<br />

combustibile, determinando situazioni di abbandono generalizzato specialmente nelle aree più<br />

lontane dai centri abitati o dalle strade.<br />

Le “fustaie” sono invece boschi di alto fusto dove il rinnovamento delle specie arboree avviene a<br />

partire dalla germogliazione dei semi che le piante producono. Le giovani piantine (dette anche<br />

“semenzali”) che riusciranno ad affermarsi a partire dal seme daranno origine alle piante adulte.<br />

Tipiche fustaie alpine sono costituite dal larice, dall’abete rosso o dall’abete bianco. In passato<br />

alcune di queste specie (come il larice) sono state favorite dall’uomo a discapito di altre, in quanto<br />

più idonee per ricavare, in particolare, un buon legname da opera.<br />

Anche in questo caso, il diffuso abbandono dei boschi montani e alpini a causa degli alti costi delle<br />

utilizzazioni forestali, ha portato questi popolamenti ad assumere sempre più funzioni ambientali di<br />

tipo naturalistico e protettivo.<br />

Un ulteriore livello di analisi è relativo a quanto le categorie forestali possano contribuire<br />

all’economia montana.<br />

Tradizionalmente i prodotti del bosco vengono distinti per categoria e, applicando opportuni tassi<br />

di prelievo, si riescono stimare le masse ottenibili rispetto a quattro destinazioni di utilizzo: da<br />

triturazione per usi energetici e industriali, tronchetti da ardere, paleria e tondame da lavoro.<br />

Prodotti retraibili in<br />

metri cubi.<br />

Triturazione %<br />

Legname<br />

da ardere<br />

% Paleria %<br />

Tondame<br />

da lavoro<br />

% Totale<br />

Formazioni igrofile 389.225 75% 93.414 18% 10.379 2% 25.948 5% 518.966<br />

Castagneti 10.154.871 55% 3.692.680 20% 2.769.510 15% 1.846.340 10% 18.463.401<br />

Abetine e peccete 531.684 44% 193.739 16% 0% 483.615 40% 1.209.038<br />

lariceti 299.237 25% 119.695 10% 0% 778.015 65% 1.196.947<br />

Faggete 1.264.591 25% 3.287.938 65% 0% 505.837 10% 5.058.366<br />

Boschi di<br />

neoformazione<br />

420.073 31% 746.774 54% 68.638 5% 137.276 10% 1.372.761<br />

Pinete 428.252 37% 148.817 13% 0% 577.070 50% 1.154.139<br />

Querceti e ostriceti 1.082.317 25% 2.597.560 60% 0% 649.390 15% 4.329.267<br />

Robinieti 1.511.406 25% 3.325.093 55% 906.843 15% 302.281 5% 6.045.623<br />

Totale 16.081.656 41% 14.205.710 36% 3.755.370 10% 5.305.772 13% 39.348.508<br />

Regione <strong>Piemonte</strong> - I Boschi del <strong>Piemonte</strong> - a cura di Ipla SpA - Anno 2007<br />

Principali assortimenti retraibili per categoria forestale in 15 anni di intervento.<br />

Sulla base di tali elaborazioni, emerge che i Castagneti sono la categoria che potrebbe concorrere in<br />

misura maggiore alla produzione di biomassa in <strong>Piemonte</strong>, con una quota pari al 47% del totale e a<br />

quasi 2/3 del materiale di triturazione; a cui seguono i Robinieti, le Faggete e i Querceti che<br />

globalmente concorrono con il 40% circa.<br />

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