STUDIO FILIERA VAL CHISONE COMPLETO - UNCEM Piemonte
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sfruttare al meglio il valore potenziale dei boschi creando occupazione e distribuendo il margine sui<br />
diversi operatori di filiera attivi in ambito locale.<br />
Rovesciando quindi l’approccio attuale, che definisce la taglia dell’impianto e – in base a questa –<br />
organizza il sistema di approvvigionamento, occorre cercare di “portare gli impianti alla biomassa”<br />
individuando le condizioni di struttura, di metodo e tecnologiche utili all’insediamento di impianti<br />
di produzione energetica il più possibile vicini alle nostre aree forestali<br />
LA RICADUTA TERRITORIALE DEL <strong>VAL</strong>ORE DELLE FILIERE BOSCHIVE<br />
Grazie alla spinta derivante dagli incentivi (che permettono di dare un valore alla gran parte di<br />
legname che non può essere destinato ad altro che alla combustione) anche la restante quota di<br />
legno piemontese, oggi non competitiva sul mercato globale in base ai volumi, ai costi di<br />
utilizzazione o alle caratteristiche tecnologiche degli assortimenti ritraibili, potrà trovare un debito<br />
sviluppo economico.<br />
Questo soprattutto attraverso l’integrazione con altre filiere a più alto valore aggiunto,<br />
caratterizzate da una minore incidenza della materia prima sul valore complessivo della produzione.<br />
Nella filiera “foresta – energia - legno” concepita secondo questa logica si possono far rientrare le<br />
tipologie di imprese che seguono:<br />
1) imprese di utilizzazione boschiva<br />
2) imprese di prima lavorazione<br />
• segherie<br />
• imprese di semifiniti in legno<br />
3) imprese di seconda lavorazione<br />
• mobilifici<br />
• imprese di imballaggi in legno<br />
• falegnamerie industriali<br />
• industrie cartarie e della carto-tecnica<br />
4) impieghi ad alto valore aggiunto<br />
• Edilizia<br />
• Prodotti energetici (pellet, tronchetti e cippato)<br />
• Arredo Urbano<br />
Il principio che regola questa prospettiva di mercato non considera il legno come un prodotto<br />
finito.<br />
Il “valore” del legno piemontese non deve ricercarsi nella materia prima, infatti, ma nelle<br />
applicazioni finali e nelle tecnologie ad alto valore aggiunto che possono farne uso.<br />
Un esempio significativo è rappresentato dai nuovi combustibili come il pellet, dalle componenti<br />
modulari da utilizzare nella bioedilizia o dallo sviluppo di prodotti specialistici, con caratteristiche<br />
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