Appunti delle lezioni del Corso Base - ANPAS Provincia di Modena
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<strong>di</strong>stribuiti nelle quattro se<strong>di</strong>, e dalla primavera 2000 all’estate 2002 abbiamo registrato più <strong>di</strong><br />
13.000 trasporti.<br />
Queste sono le attività: Gioco <strong><strong>del</strong>le</strong> carte, Lettura <strong>del</strong> giornale, Passeggiate, Attività graficopittoriche,<br />
Quiz e cruciverba, Ascolto musica, Attività motoria, Tombola. Ultimamente abbiamo<br />
inserito una nuova attività: il ‘quiz musicale’, grazie alla collaborazione <strong>di</strong> Sara che, assieme agli<br />
operatori <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, ai volontari ed al coor<strong>di</strong>natore dei Centri,<br />
ha messo in pie<strong>di</strong> questo progetto <strong>di</strong> “musicoterapia”. Gli obiettivi <strong>di</strong> questa<br />
attività sono: stimolazione mnemonica, stimolazione alla socializzazione,<br />
coinvolgimento semplice e <strong>di</strong>retto <strong>del</strong>la musica, stimolo <strong>del</strong> tono <strong>del</strong>l’umore<br />
grazie all’aspetto lu<strong>di</strong>co e musicale <strong>del</strong>l’attività.<br />
Gli orari dei centri sono scan<strong>di</strong>ti dalle attività, gli utenti arrivano al mattino;<br />
Ore 10,00 accoglienza, Ore 10,30 attività grafico pittoriche e lettura <strong>del</strong><br />
giornale, ore11,30 ginnastica, Ore 12,15 pranzo, Ore 13,30 attività varie:<br />
musicoterapia o altro, Ore 14,30 Tombola, Ore 16,00 saluti e chiusura; i volontari e i mezzi <strong>del</strong>la<br />
Croce Blu riportano gli ospiti dei Centri alle loro case.<br />
Il servizio è svolto dall’animatrice messa a <strong>di</strong>sposizione dal Comune <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, dagli operatori <strong>di</strong><br />
base, dai volontari e dagli obiettori <strong>di</strong> coscienza o giovani in servizio civile.<br />
3. Siamo all’ultima parte: la nostra proposta.<br />
Dai Centri territoriali al Centro <strong>di</strong>urno La Noce, nonni e volontari verso un<br />
progetto <strong>di</strong> integrazione. Perché? La nostra idea è quella <strong>di</strong> creare un centro<br />
<strong>di</strong>urno con le stesse caratteristiche e le stesse attività dei Centri, vorremmo<br />
però offrire la possibilità ai nonni <strong>di</strong> stare insieme ai più giovani ed anche <strong>di</strong><br />
poter fare qualcosa, e quin<strong>di</strong> dare loro <strong>di</strong> nuovo quella potenzialità in termini<br />
<strong>di</strong> ciclo produttivo, <strong>di</strong> sentirsi vivi, <strong>di</strong> sentire <strong>di</strong> potere fare qualcosa, perché -<br />
ne siamo convinti - qualcosa possono fare. In qualche modo la nostra<br />
“<strong>di</strong>storsione”, frutto ormai <strong>di</strong> vent’anni <strong>di</strong> volontariato, per cui ve<strong>di</strong>amo tutto<br />
filtrato da questo mondo, ci porta a insistere affinché anche i nonni facciano i<br />
volontari, ovviamente nelle <strong>di</strong>mensioni in cui ciò è possibile. La nostra Associazione non fa solo<br />
servizio <strong>di</strong> emergenza-urgenza, per il quale la città in prevalenza ci conosce, ma svolge anche<br />
altre attività sociali. Inoltre vi sono spesso tanti servizi e attività interne che servono all’attività <strong>di</strong><br />
trasporto malati, che potrebbero essere svolte dai nonni durante la giornata presso la Noce.<br />
Cre<strong>di</strong>amo che questa convivenza assieme possa essere una buona<br />
opportunità. Questa è la nostra scommessa. Le attività ricreative, saranno<br />
le stesse dei Centri Territoriali, in più sperimenteremo questa proposta <strong>di</strong><br />
“nonni volontari”. Non possiamo per <strong>di</strong>versi motivi lasciare spazio alla<br />
persistenza <strong>di</strong> quello stereotipo <strong>di</strong> vecchiaia come “fine dei giochi” che a<br />
volte incontriamo sia nei racconti <strong>di</strong> chi vive questa età, sia nella percezione<br />
<strong>del</strong>la società. Da una parte vi è il valore <strong>del</strong>l’identità <strong>di</strong> ogni in<strong>di</strong>viduo, che<br />
vorremmo far emergere. Ma dall’altra, anche una constatazione <strong>di</strong> risorse<br />
non infinite, sia economiche che umane. Perciò non può davvero esistere e<br />
sopravvivere quel modo <strong>di</strong> pensare, quella credenza in<strong>di</strong>viduale e collettiva<br />
descritta più sopra. Occorre lavorare in prevenzione e nel sociale affinché<br />
ognuno <strong>di</strong> noi possa costruire una vita migliore in un mondo globalmente<br />
migliore.<br />
Riassunto:<br />
Concludo <strong>di</strong>cendo che siamo partiti da questa provocazione che non appartiene a tutti, perché gli<br />
anziani non sono tutti “in attesa” ovviamente… abbiamo fatto questa ipotesi un po’ faticosa.<br />
Abbiamo detto: noi ci siamo, possiamo mettere a <strong>di</strong>sposizione queste risorse: una risorsa sono i<br />
volontari, l’altra è la nostra esperienza dei Centri Territoriali.<br />
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