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Appunti delle lezioni del Corso Base - ANPAS Provincia di Modena

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Gli sta<strong>di</strong> <strong>del</strong>la Demenza Alzheimer, forma <strong>di</strong> malattia prevalente nell’anziano, sono<br />

fondamentalmente 4:<br />

1. Lieve: dura circa 3-4 anni e la persona durante questo sta<strong>di</strong>o è ancora in grado <strong>di</strong> vivere<br />

autonomamente. Alcuni dei sintomi che presenta sono i <strong>di</strong>sturbi <strong>del</strong>la memoria, <strong>del</strong>la<br />

personalità, <strong>del</strong>l’umore, <strong>del</strong>l’orientamento e <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio critico. Il soggetto appare<br />

“normale” ad un occhio inesperto.<br />

2. Moderato: dura circa 2 anni e tra i sintomi che presenta troviamo crescenti <strong>di</strong>fficoltà a<br />

svolgere attività quoti<strong>di</strong>ane strumentali semplici e una compromissione <strong><strong>del</strong>le</strong> funzioni<br />

esecutive (programmare, prevedere, pianificare, completare attività finalistiche).<br />

3. Grave: tra i sintomi troviamo le <strong>di</strong>fficoltà motorie e <strong>di</strong> alimentarsi, in soggetti <strong>di</strong>fficilmente<br />

valutabili (anche per il dolore) per la per<strong>di</strong>ta (quasi) totale <strong><strong>del</strong>le</strong> competenze linguistiche<br />

sia sul versante espressivo che ricettivo.<br />

4. Terminale: i segni e i sintomi principali sono il mutismo, lo stato vegetativo, la <strong>di</strong>sfagia,<br />

le infezioni ricorrenti e la sindrome <strong>di</strong> allettamento.<br />

Il decorso osservato nella Demenza Alzheimer ha portato alla teoria retrogenetica <strong>del</strong>la malattia, in<br />

cui si osserva una per<strong>di</strong>ta <strong><strong>del</strong>le</strong> capacità in or<strong>di</strong>ne gerarchico ma inverso rispetto alle loro<br />

acquisizioni in età evolutiva (le abilità acquisite per ultime come ad esempio le attività strumentali<br />

vengono perse per prime, mentre quelle elementari come camminare, stare seduto ecc. se ne<br />

vanno per ultime).<br />

Per una corretta gestione <strong>del</strong>la demenza devo tenere conto dei sintomi neurologici, cognitivi e non<br />

cognitivi, oltre che <strong><strong>del</strong>le</strong> malattie preesistenti nel paziente, come ad esempio il <strong>di</strong>abete o le malattie<br />

vascolari.<br />

Tutte le persone malate <strong>di</strong> demenza presentano, in modo più o meno grave, questi sintomi:<br />

aprassia <strong>del</strong>lo sguardo, cioè l’incapacità <strong>di</strong> eseguire movimenti oculari intenzionali;<br />

atassia ottica, cioè la mancanza <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nazione dei movimenti muscolari volontari<br />

<strong>del</strong>l’occhio;<br />

deficit <strong>di</strong> attenzione, in particolare l’eminattenzione, il restringimento focale<br />

<strong>del</strong>l’attenzione e la simultaneo-agneosia;<br />

deficit <strong>di</strong> stereopsia, cioè un <strong>di</strong>sturbo nella valutazione <strong><strong>del</strong>le</strong> <strong>di</strong>stanze;<br />

deficit <strong>del</strong> flusso ottico, cioè un <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong> movimento visivo percepito come risultato<br />

<strong>del</strong> proprio movimento nello spazio;<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>la memoria;<br />

l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> nuove nozioni si azzera.<br />

Il Delirio si verifica quando il malato <strong>di</strong>ce cose non vere, ma è convinto <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>ce.<br />

Nella fase iniziale <strong>del</strong>la demenza i <strong>del</strong>iri sono poco frequenti, ma mano a mano che la malattia<br />

progre<strong>di</strong>sce questi aumentano.<br />

I sintomi non cognitivi sono fonte <strong>di</strong> stress anche fisico dei familiari e sono tra i più problematici e<br />

costosi a livello <strong>di</strong> gestione, inoltre sono <strong>di</strong>sturbi eterogenei che durano nel tempo. Tra questi<br />

ritroviamo:<br />

apatia (caratterizzata da ridotta iniziativa, ridotta emotività e scarsa cognitività<br />

finalistica);<br />

aggressività (fisica e/o verbale);<br />

depressione talvolta accompagnata da ansia;<br />

psicosi (caratterizzata da <strong>del</strong>irio, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> contatto con il mondo esterno,<br />

allucinazioni);<br />

comportamenti specifici (<strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> condotta sociale e personale, attività motoria);<br />

sintomi neurovegetativi (insonnia, turbe sessuali, iperoralità).<br />

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