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Il segreto di Maria Maddalena

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<strong>Il</strong> <strong>segreto</strong> <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Maddalena</strong><br />

Qualche mese dopo, avvenne una trage<strong>di</strong>a che mi costrinse a ricordare<br />

le parole dell’indovino. Stavo servendo del vino nella taverna<br />

<strong>di</strong> mio padre, quando due soldati romani mi mancarono <strong>di</strong> rispetto. La<br />

reazione <strong>di</strong> mio padre fu imme<strong>di</strong>ata. Ma quella dei due soldati romani<br />

fu brutale e inattesa. Uno dei due impugnò il suo gla<strong>di</strong>o e si scagliò<br />

frontalmente contro mio padre colpendolo in pieno petto. Mio padre<br />

cadde a terra ancora vivo. <strong>Il</strong> soldato romano lo finì con un altro colpo<br />

senza che mio padre trovasse la forza <strong>di</strong> proteggersi dai fendenti. Nella<br />

taverna iniziò una rissa furiosa. Due galilei, Simone e Giuda <strong>di</strong> Kerijot<br />

(che si <strong>di</strong>ceva fossero zeloti) snudarono i loro coltelli e si scagliarono<br />

contro i soldati romani. I romani erano più forti, ma i galilei<br />

avevano dalla loro la rabbia contro chi aveva calpestato la <strong>di</strong>gnità<br />

delle loro donne. Dopo pochi minuti, i due soldati giacevano sul pavimento,<br />

sozzi <strong>di</strong> sangue, con le gole tagliate da orecchio a orecchio.<br />

Da morti sembravano più giovani <strong>di</strong> quanto apparissero da vivi. Mi fecero<br />

compassione.<br />

«Bisogna eliminare le tracce <strong>di</strong> sangue e far sparire i cadaveri» <strong>di</strong>sse<br />

Giuda. Simone si guardò attorno. Eravamo rimasti in tre. Tutti gli altri<br />

si erano <strong>di</strong>leguati. Tre vivi e tre morti. Solo allora mi resi conto <strong>di</strong> essere<br />

restata sola al mondo e fui presa da un attacco <strong>di</strong> pianto convulso.<br />

Mio padre, il mio grande padre, era morto per proteggermi. Istintivamente,<br />

cercai un po’ <strong>di</strong> calore stringendomi a Simone. Poi, il soffitto<br />

cominciò a girare sopra la mia testa e persi i sensi.<br />

Le prime luci dell’alba si incaricarono <strong>di</strong> svegliarmi. Ci volle un bel<br />

po’ <strong>di</strong> tempo prima che mi rendessi conto che non si era trattato <strong>di</strong> un<br />

incubo. La presenza <strong>di</strong> Giuda e <strong>di</strong> Simone non poteva, purtroppo, che<br />

confermarlo. «Abbiamo eliminato ogni traccia <strong>di</strong> sangue» <strong>di</strong>sse Giuda.<br />

«E i corpi?» chiesi.«Tuo padre riposa in pace nel suo orto, abbiamo<br />

composto con cura il suo corpo. Per quanto riguarda i due romani, ti<br />

posso assicurare che non li troveranno mai...» mi rispose Simone con<br />

un sorriso cattivo. Dopo pochi minuti, mi lasciarono sola. Dovevo riaprire<br />

la taverna e darmi da fare sia per non destare sospetti sia perché<br />

la vita proseguiva nella sua marcia spietata. Anche se mio padre mi<br />

aveva lasciata sola e <strong>di</strong>sperata.<br />

La vita riprese, infatti, quasi normalmente. Nessuno faceva domande<br />

e nessuno dava risposte come se niente fosse successo. Simone<br />

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