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Il segreto di Maria Maddalena

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e Giuda smisero <strong>di</strong> frequentare la mia taverna con assiduità. Io servivo<br />

ai tavoli, sorridevo, cercavo <strong>di</strong> <strong>di</strong>strarmi per soffocare quel dolore violento<br />

che mi tormentava sia <strong>di</strong> giorno sia <strong>di</strong> notte. Malgrado i miei<br />

sforzi mi sentivo, comunque, priva <strong>di</strong> forze e non riuscivo neanche a<br />

recarmi nell’orto per portare un fiore a mio padre. Avevo paura <strong>di</strong><br />

non riuscire a riprendermi. Di non tornare più quella che ero prima<br />

<strong>di</strong> quella notte maledetta che aveva cambiato la mia vita.<br />

Fu in quel periodo che cominciai a u<strong>di</strong>re le “voci”. Mio svegliavo<br />

in piena notte, perché mi davano or<strong>di</strong>ni, mi minacciavano o mi annunciavano<br />

castighi tremen<strong>di</strong> che erano in serbo per me. Io ascoltavo<br />

terrorizzata, con gli occhi spalancati. Temevo <strong>di</strong> crollare e <strong>di</strong> perdere<br />

la ragione. Avevo paura del buio, del vuoto e dell’ignoto. La morte<br />

mi appariva come l’unico mezzo per cancellare, <strong>di</strong> colpo, tutte le mie<br />

angosce e impe<strong>di</strong>re alle voci <strong>di</strong> tormentarmi.<br />

Intanto, la vita fuori dalla mia taverna procedeva nel peggiore dei<br />

mo<strong>di</strong>. Gli scontri fra soldati romani e zeloti erano violentissimi con<br />

molti morti in entrambi gli schieramenti. Da parte mia, ero preoccupata<br />

per il fatto che la mia taverna fosse <strong>di</strong>ventata un covo dove i rappresentanti<br />

delle varie forze in campo si riunivano per concertare, fra<br />

un boccale <strong>di</strong> vino e l’altro, le loro prossime mosse. Oltre gli zeloti,<br />

c’erano gli esseni 2 (misteriosi, colti ed esoterici) e i seguaci <strong>di</strong> Giovanni<br />

Battista 3 che, dopo la sua morte, cercavano <strong>di</strong> mantenere vivo<br />

il suo messaggio.<br />

Al centro <strong>di</strong> un lungo tavolo rettangolare, un uomo molto bello,<br />

con una lunga veste bianca, ascoltava tutti con attenzione sorseggiando<br />

lentamente vino denso e forte, <strong>di</strong> recente vendemmia. Era un<br />

giovane alto, dalle spalle larghe e dalle braccia vigorose, tipiche <strong>di</strong> chi<br />

ha conosciuto la fatica fisica. I capelli lunghi e castani si univano alla<br />

barba folta, <strong>di</strong> colore più scuro rispetto ai capelli. Fronte alta e occhi<br />

gran<strong>di</strong> e ver<strong>di</strong>. Sguardo fermo e intenso. Sorriso appena accennato,<br />

dolce e lievemente <strong>di</strong>stante. Un giovane uomo <strong>di</strong>screto, gentile e silenzioso.<br />

Lo notai subito.<br />

Chi era quell’uomo che i suoi <strong>di</strong>scepoli chiamavano con deferenza<br />

Maestro o Gesù? 4 Mentre servivo il vino i nostri sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> erano incrociati<br />

<strong>di</strong>verse volte. Avevo la sensazione che i suoi occhi riuscissero<br />

a penetrare nel mio cuore mettendo a nudo i miei sentimenti.<br />

11<br />

Capitolo I

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