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<strong>Il</strong> <strong>segreto</strong> <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Maddalena</strong><br />
cammino. Questa coppia così triste e sola ci aveva messo <strong>di</strong> cattivo<br />
umore. «Hanno seppellito da tempo il cervello» fu, in sintesi, il parere<br />
<strong>di</strong> Bartolomeo. «Del resto, non possiamo sconvolgere la vita <strong>di</strong> chi<br />
non ce lo chiede» <strong>di</strong>sse il Maestro quasi parlando fra sé e sé. Si vedeva,<br />
comunque, che era deluso e che si sentiva incompreso.<br />
Continuavamo a camminare lentamente con un senso <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne<br />
opprimente e con la preoccupazione <strong>di</strong> perderci. Fra noi si stava insinuando<br />
una certa sfiducia nei confronti della nostra missione. Solo<br />
le certezze <strong>di</strong> Gesù sembravano incrollabili.<br />
Eppure, anche lui vedeva villaggi popolati da uomini soli, <strong>di</strong>sperati<br />
e senza futuro. Mon<strong>di</strong> dove la prepotenza appariva come un male necessario<br />
per sopravvivere e dove rancore, o<strong>di</strong>o e ingiustizia regnavano<br />
ovunque.<br />
Senza farmi accorgere guardai il viso dei tre <strong>di</strong>scepoli che camminavano<br />
con noi. Intuii che vivevano nel loro animo la trage<strong>di</strong>a della<br />
loro gente e l’orrore della miseria umana. Da parte mia, mi rifugiavo<br />
nella speranza che portassimo un minimo <strong>di</strong> conforto a questa povera<br />
gente. Ma mi rendevo conto che si trattava <strong>di</strong> una goccia nel fiume.<br />
Simone lo Zelota, davanti agli “spettacoli” che si presentavano ai<br />
nostri occhi non riuscì a nascondere, per l’ennesima volta, tutto il suo<br />
o<strong>di</strong>o nei confronti dei romani. Ma fu Andrea che fece al Maestro una<br />
domanda che i <strong>di</strong>scepoli si ponevano <strong>di</strong> frequente. «Come mai – chiese<br />
– Dio che, per definizione, è amore lascia che il male e il dolore si <strong>di</strong>ffondano<br />
sempre <strong>di</strong> più nel nostro mondo? Perché, dovunque an<strong>di</strong>amo,<br />
sono sempre le tenebre a prevalere?». Gesù rivolse ad Andrea<br />
un sorriso pieno <strong>di</strong> comprensione e rispose, per la prima volta, in termini<br />
nuovi che ci lasciarono sconcertati.<br />
«Vorrei tanto risponderti, Andrea – iniziò – ricorrendo a formule<br />
tanto care ai nostri sacerdoti quali: che la volontà <strong>di</strong>vina è imperscrutabile,<br />
che tutto ciò che chiamiamo male non può venire da Dio, che<br />
Dio può, comunque, trarre il bene anche dal male, che Dio non vuole<br />
il male, ma che lo permette per rispettare la libertà umana, ma...».<br />
Dopo qualche secondo <strong>di</strong> attesa, fu Bartolomeo che invitò il Maestro<br />
a terminare la frase lasciata in sospeso. Gesù gli rivolse uno<br />
sguardo pensieroso, poi: «...ma penso che vi ingannerei. La verità è<br />
che questo mondo che ci sconvolge appartiene a Satana e non a Dio.<br />
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