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Quella sera, nel giar<strong>di</strong>no davanti alla casa <strong>di</strong> Lazzaro, ci coricammo vicini.<br />
Di notte, faceva ancora freddo e io ne approfittai per stringere il<br />
mio corpo al corpo del Maestro. Quello che provavo per lui s’inseriva<br />
in un progetto d’amore nel quale l’attrazione fisica si trasformava in<br />
desiderio <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong> tenerezza. Ma il Maestro sembrava non corrispondermi.<br />
La sua vita si basava, tutta, sulla sua missione. Aveva timore<br />
dei legami, quasi che gli facessero perdere la sua libertà d’azione.<br />
Pietro mi aveva raccontato un episo<strong>di</strong>o che risaliva a quando il Maestro<br />
si era ritirato nel deserto per verificare se fosse abbastanza forte<br />
per vincere le tentazioni. In quell’occasione, le tentazioni furono<br />
molte, ma il Maestro riuscì a respingerle tutte. Tranne una...<br />
«Puoi parlarmene?» chiesi a Pietro. Pietro mi rivolse uno sguardo<br />
d’intesa, poi: «<strong>Il</strong> Maestro era sdraiato a terra in uno stato <strong>di</strong> dormiveglia,<br />
stremato dalla debolezza, quando gli apparve una giovane donna<br />
<strong>di</strong> una bellezza indescrivibile – iniziò –. Riposava languidamente con<br />
lo sguardo socchiuso, in atteggiamento puro e innocente. Sorrise al<br />
Maestro con tenerezza, aprì le braccia e lo invitò a entrare nel suo<br />
corpo meraviglioso. Qualcuno lo aiutò. Mentre stava per cedere trovò<br />
la forza <strong>di</strong> guardarla e, a un tratto, vide apparire al posto del suo volto<br />
bellissimo le linee spaventose <strong>di</strong> un teschio, simbolo della morte. <strong>Il</strong><br />
Maestro – concluse Pietro – credeva <strong>di</strong> abbracciare un angelo e, invece,<br />
stava per abbracciare Satana, il principe delle tenebre. <strong>Il</strong> Maestro<br />
lo respinse con forza, <strong>di</strong>sgustato e terrorizzato per il pericolo che<br />
aveva corso». 35 «Ma io non sono il <strong>di</strong>avolo...» mi scappò detto quando<br />
Pietro finì il suo racconto. Ma Pietro non raccolse la mia allusione.<br />
<strong>Il</strong> Maestro continuava a dormire e io lo stringevo teneramente fra<br />
le mie braccia. Fu in quei momenti che mi accorsi <strong>di</strong> un’anomalia che<br />
riguardava il suo fisico. <strong>Il</strong> suo cuore, il suo grande cuore, batteva con<br />
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Capitolo XI