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Il segreto di Maria Maddalena

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infranto la Legge dei padri visto che Roma non lo considerava un<br />

reato. I sacerdoti, però, non erano certo tipi da arrendersi alle prime<br />

<strong>di</strong>fficoltà. Puntarono tutto sul presentare il Maestro come un sobillatore<br />

che incitava il popolo alla rivolta, che esortava a non pagare il tributo<br />

a Cesare e che si autoproclamava “re dei Giudei” mentre non si<br />

doveva riconoscere altro re all’infuori <strong>di</strong> Cesare. «Se lo liberi – <strong>di</strong>sse<br />

a Pilato il più autorevole fra loro – tu stesso ti metti contro Cesare».<br />

Pilato, è chiaro, non poteva cadere in un errore <strong>di</strong> tale importanza<br />

e cercò <strong>di</strong> uscire con <strong>di</strong>gnità dalla situazione addossando la responsabilità<br />

della decisione a Erode. Ma non gli riuscì. Erode, cauto e guar<strong>di</strong>ngo,<br />

rimandò il prigioniero a Pilato, 45 senza prendere alcuna<br />

decisione. Si avvicinava, quin<strong>di</strong>, il momento più intenso e drammatico<br />

<strong>di</strong> questa trage<strong>di</strong>a: quello del confronto <strong>di</strong>retto fra Gesù e Pilato.<br />

Due uomini completamente <strong>di</strong>versi nell’anima, nella cultura e – importantissimo<br />

– nel linguaggio, inteso soprattutto come significato dei<br />

termini.<br />

Era inutile sperare che potessero comprendersi. Fra loro due<br />

c’erano troppe barriere.<br />

Pilato, gli chiese: «La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato<br />

a me. Dicono che ti sei fatto re dei giudei: è vero?». «<strong>Il</strong> mio<br />

regno non è <strong>di</strong> questo mondo – gli rispose Gesù – se lo fosse, i miei fedeli<br />

avrebbero combattuto per non farmi arrestare». «Dunque tu sei<br />

re?» chiese ancora Pilato. «Tu lo <strong>di</strong>ci: io sono re – confermò Gesù –.<br />

Sono venuto su questo mondo per dare testimonianza alla verità».<br />

Giuseppe d’Arimatea, presente al colloquio, era certo che Pilato<br />

non avesse capito che in minima parte le parole del Maestro. Era rimasto,<br />

tuttavia, colpito dal suo carisma, dal suo sguardo coraggioso e<br />

dai suoi mo<strong>di</strong> fermi, ma gentili.<br />

«Ma cos’è questa verità?» 46 chiese parlando a se stesso. Poi ritornò<br />

sui suoi passi, incerto sul da farsi.<br />

Chi accusava il Maestro continuava a sostenere che riven<strong>di</strong>casse<br />

una sovranità non spirituale, ma politica e Pilato si lasciò convincere,<br />

forse perché era la tesi più facile da comprendere. Fece, comunque, un<br />

ultimo tentativo. Visto che la Pasqua era imminente, si <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong>sposto<br />

a liberare un condannato a morte. Fu così che una piccola folla<br />

preferì la liberazione <strong>di</strong> un certo Barabba 47 e la ottenne anche perché<br />

101<br />

Capitolo XII

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