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<strong>Il</strong> <strong>segreto</strong> <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Maddalena</strong><br />
Sara dov’è? – chiese Giacomo <strong>di</strong> Alfeo rivolgendosi <strong>di</strong>rettamente al<br />
Maestro – cos’è esattamente la morte?».<br />
<strong>Il</strong> Maestro guardò per qualche istante nel vuoto e si preparò, concentratissimo,<br />
a rispondere. «È sempre <strong>di</strong>fficile parlare della morte,<br />
quasi che si trattasse <strong>di</strong> un argomento scabroso da evitare assolutamente<br />
– iniziò – Io – proseguì – posso <strong>di</strong>rti <strong>di</strong> essere entrato, a suo<br />
tempo, in contatto con gruppi <strong>di</strong> mistici. Credevano che i morti continuassero<br />
a vivere nell’oltretomba e che avessero la possibilità <strong>di</strong> comunicare<br />
con i vivi. Io ci credo – affermò – anche se molti teologi<br />
d’Israele affermano e insegnano che i morti sono inutili e ne scoraggiano<br />
le forme <strong>di</strong> culto tipiche delle culture dei paesi vicini». «Comunque<br />
sia – osservò tristemente Giuda – adesso quella povera<br />
ragazza è sola...». «No – lo contrad<strong>di</strong>sse il Maestro – come Sara ci ha<br />
lasciato, ha trovato subito un angelo dolcissimo che ha deposto la sua<br />
anima nel ventre <strong>di</strong> una giovane donna che sta per partorire una bambina.<br />
Una bambina – concluse il Maestro con un sorriso – che un<br />
giorno (forse) rincontreremo».<br />
Gesù aveva appena completato la sua risposta, così densa <strong>di</strong> significati,<br />
quando ci raggiunse Simone lo zelota. Bisognava pagare qualcosa<br />
per la sepoltura <strong>di</strong> Sara. Simone fece un gesto d’intesa in<strong>di</strong>cando<br />
a Giuda quella borsa che teneva a tracolla, il “tesoro” del nostro<br />
gruppo. Giuda comprese subito e sorrise. Entrambi s’incamminarono<br />
per compiere, nei confronti della piccola Sara, l’estremo atto <strong>di</strong> pietà.<br />
Restammo, quin<strong>di</strong>, solo in tre: io, il Maestro e Giacomo <strong>di</strong> Alfeo che<br />
era rimasto affascinato dalle ipotesi che ci aveva rivelato il Maestro.«Ma<br />
come si sta nal grande Regno dei Cieli?» trovai il coraggio <strong>di</strong><br />
chiedere. «Ci si ritrova perfetti. <strong>Il</strong> nostro corpo non sarà più un corpo<br />
fisico, ma sarà un corpo etereo, limpi<strong>di</strong>ssimo, privo <strong>di</strong> dolore, <strong>di</strong> sofferenze<br />
e <strong>di</strong> quei con<strong>di</strong>zionamenti legati al passare del tempo – mi rispose<br />
il Maestro – In più, le domande più avvincenti che ci saremo<br />
posti durante la vita troveranno risposta da parte <strong>di</strong> un angelo che<br />
sarà il nostro spirito guida». «Ma qualcuno è mai tornato da questo<br />
mondo meraviglioso?» domandò Giacomo <strong>di</strong> Alfeo. «Non lo so. Io,<br />
personalmente, non ho alcuna esperienza <strong>di</strong>retta – gli rivelò il Maestro<br />
– uno <strong>di</strong> quei mistici che avevo avvicinato riteneva, però, che<br />
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