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Il segreto di Maria Maddalena

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assentarsi mentre io percepivo, ancora una volta, la presenza <strong>di</strong> Satana,<br />

lontana, ma pericolosa. «Dobbiamo raggiungere subito i nostri<br />

fratelli. Sono in pericolo» ci esortò il Maestro, alzandosi quasi <strong>di</strong> scatto.<br />

«Cosa sarebbe stato <strong>di</strong> me senza <strong>di</strong> lui?» mi chiesi con angoscia. Quasi<br />

mi avesse letto nel pensiero. Gesù mi fissò con dolcezza e «chiu<strong>di</strong> per<br />

sempre la taverna e “seguimi”» mi <strong>di</strong>sse con semplicità <strong>di</strong>sarmante. Mi<br />

infilai i sandali e, senza pensarci neanche un secondo, lo seguii.<br />

Eravamo in sette: cinque uomini e due donne. Sentivo che il battito<br />

del mio cuore aumentava e che il respiro si faceva affannoso e irregolare.<br />

Avevo paura <strong>di</strong> cadere e mi girava la testa. Mi sentivo<br />

stanchissima. «Hai fatto la scelta giusta. Sei stata meravigliosa» mi’incoraggiò<br />

Giovanna. Le sorrisi con gratitu<strong>di</strong>ne. «Ho obbe<strong>di</strong>to solo al<br />

mio cuore» le <strong>di</strong>ssi con totale sincerità preoccupata, però, per le incognite<br />

che mi riservava il destino.<br />

Stavo camminando cercando <strong>di</strong> tenere il passo del gruppo quando<br />

il roccioso Giacomo ruppe il silenzio. Aveva uno sguardo grave e,<br />

brutto segno, aggrottava le sopracciglia. «È arrivato qui in Galilea – ci<br />

<strong>di</strong>sse preoccupato – un uomo che si ritiene esperto <strong>di</strong> arti magiche.<br />

Viene dalla Samaria dove gli abitanti lo considerano dotato della potenza<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>o». «Lo so – rispose il Maestro – senz’altro starà seminando<br />

dubbi e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a fra i nostri. Dobbiamo fermarlo» concluse,<br />

calmo, quasi parlasse a se stesso. «Io so tutto <strong>di</strong> lui – intervenne Giovanna<br />

– feci ricorso a lui quando ero sconvolta per la mia malattia. Si<br />

chiama Simone e si fa accompagnare da una prostituta <strong>di</strong> nome Elena<br />

che ha conosciuto nella città <strong>di</strong> Tiro. È solo un imbroglione che ottiene<br />

scarsi risultati e che si fa pagare in maniera indecente. Riesce,<br />

comunque, ad avere largo seguito fra le masse ignoranti». Gesù le rivolse<br />

uno sguardo pieno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne e allungò il passo.<br />

Dopo circa tre ore, raggiungemmo la casupola <strong>di</strong> Nazaret che serviva<br />

da rifugio. Qualcosa <strong>di</strong> violento stava accadendo al suo interno.<br />

«Ritieniti fortunato se te la cavi così a buon mercato» sentii <strong>di</strong>stintamente<br />

qualcuno che urlava. Poi, la porta si aprì e apparve la sagoma<br />

<strong>di</strong> un uomo corpulento accompagnato da una giovane donna. Intuii<br />

che si trattava <strong>di</strong> Simone il mago e <strong>di</strong> Elena, la prostituta <strong>di</strong> Tiro. Di<br />

lui ci aveva parlato Giovanna. «La prossima volta vi piglieremo a calci»<br />

urlò, ancora sulla porta, il burbero <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> cui non conoscevo<br />

21<br />

Capitolo II

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