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Il segreto di Maria Maddalena

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Seguivo il Maestro che saliva lentamente verso il luogo della crocefissione.<br />

Non ero sola. C’erano anche alcune donne che si lamentavano<br />

e si battevano il petto. Riconobbi la madre, la sorella della madre<br />

(<strong>Maria</strong> <strong>di</strong> Cleofa) e la madre <strong>di</strong> Giacomo e Giovanni, i figli <strong>di</strong> Zebedeo,<br />

il pescatore. La strada piena <strong>di</strong> buche e il palo che il Maestro portava<br />

sulle spalle davano gli ultimi colpi al suo organismo già ridotto<br />

allo stremo dai patimenti subiti. Con lui si avviavano alla crocefissione<br />

due uomini, probabilmente due zeloti. Uno era alto, spalle larghe<br />

e capelli neri e arruffati: aveva la paura <strong>di</strong>pinta sul volto. L’altro<br />

era un omaccione tracotante che continuava a insultare i soldati. Ricordo<br />

la sua corporatura massiccia, la faccia brutale, il collo corto e vigoroso.<br />

Guardando i loro corpi era facile capire quanto l’impero<br />

romano avesse adottato la tortura come strumento <strong>di</strong> potere.<br />

A un tratto, un piccolo inciampo e il Maestro crollò a terra. Cercò<br />

<strong>di</strong> rialzarsi, ma non ci riuscì. Sentivo che ansimava e che gli mancava<br />

il respiro. Le mani insanguinate, grumi <strong>di</strong> sangue sul viso e saliva agli<br />

angoli delle labbra. Ridotto pelle e ossa, quasi irriconoscibile. Era evidente<br />

che, sulla croce, si sarebbe spento rapidamente. A quel punto,<br />

il centurione che comandava il drappello, un rude soldato, valoroso<br />

e rotto a tutto, provò compassione, lo sollevò da terra e or<strong>di</strong>nò a un<br />

uomo che passava <strong>di</strong> là <strong>di</strong> portare il palo fino al luogo della crocefissione.<br />

Quell’uomo si chiamava Simone, veniva da Cirene e, per vivere,<br />

faceva il conta<strong>di</strong>no. <strong>Il</strong> Maestro lo guardò per pochi istanti e lo<br />

ringraziò chinando la testa. Dopo qualche istante, una fanciulla bruna<br />

e molto graziosa, approfittando della brevissima pausa, gli deterse il<br />

viso con un panno <strong>di</strong> lino bianco. Si chiamava Veronica. Anche lei era<br />

rimasta affascinata dall’intensità visionaria che emanava dallo sguardo<br />

del Maestro. Più defilati, riconobbi alcuni anziani del Sinedrio, ve-<br />

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Capitolo XIII

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