01.06.2013 Views

Il segreto di Maria Maddalena

Il segreto di Maria Maddalena

Il segreto di Maria Maddalena

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ansiosi <strong>di</strong> riprendere il loro cammino. Un vecchio ci sorrise e ci offrì<br />

dei datteri, dei fichi e dei melograni. Era il suo modo <strong>di</strong> darci il benvenuto.<br />

Lo ringraziammo e gli chiedemmo se fossimo stati preceduti<br />

da un gruppo <strong>di</strong> uomini provenienti da Gerusalemme. <strong>Il</strong> vecchio ci<br />

<strong>di</strong>sse <strong>di</strong> no: Saulo non era ancora accampato nella “nostra” oasi.<br />

Ci stavamo guardando attorno alla ricerca <strong>di</strong> una zona riparata per<br />

passarci la notte quando notammo un fanciullo che si passava lentamente<br />

le mani sulla faccia stropicciandosi gli occhi. «È quasi cieco –<br />

<strong>di</strong>sse il vecchio – a volte non riconosce neanche me». <strong>Il</strong> Maestro, allora,<br />

gli accarezzò il viso con dolcezza, gli mise un po’ della sua saliva<br />

sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Ve<strong>di</strong> qualcosa?». <strong>Il</strong> fanciullo<br />

alzò gli occhi e dette una risposta vaga. <strong>Il</strong> Maestro gli impose ancora<br />

le mani e gli alitò sugli occhi. Dopo qualche minuto, il fanciullo<br />

vide con chiarezza sia quanto gli era vicino sia quanto gli era lontano.<br />

<strong>Il</strong> vecchio rimase immobile a fissare il Maestro con stupore e ammirazione.<br />

Poi, prese il fanciullo per mano e lo portò, mentre piangeva<br />

<strong>di</strong> gioia, dai suoi genitori.<br />

Quella sera, <strong>di</strong>videmmo con tutta la famiglia del vecchio un pasto frugale<br />

allietato dalla presenza <strong>di</strong> molti bambini. <strong>Il</strong> fanciullo guarito dalla<br />

cecità continuava a fissare il Maestro non sapendo come <strong>di</strong>mostrargli<br />

tutta la sua gratitu<strong>di</strong>ne. <strong>Il</strong> vecchio non riusciva a rimettersi ancora dallo<br />

stupore... Forse si aspettava delle spiegazioni, ma non ebbe il coraggio <strong>di</strong><br />

fare domande. <strong>Il</strong> Maestro sembrava lontanissimo e impenetrabile.<br />

Quella notte (che passammo all’aperto) attesi che il Maestro si addormentasse<br />

e, poi, mi rannicchiai accanto a lui, desiderosa <strong>di</strong> affetto<br />

e <strong>di</strong> amore anche nel senso fisico della parola. Ci vollero <strong>di</strong>versi minuti<br />

prima che il Maestro si risvegliasse e si accorgesse <strong>di</strong> me. Furono<br />

momenti in<strong>di</strong>menticabili. Un raggio <strong>di</strong> luna gli illuminò il viso. Accarezzai<br />

la sua pelle dura e ruvida che contrastava con i suoi tratti<br />

dolci e gentili. Baciai a lungo le sue labbra arse <strong>di</strong> sete finché non sentii<br />

che un fremito <strong>di</strong> desiderio attraversava il suo corpo. «Ti voglio<br />

bene – mi <strong>di</strong>sse – non temere. Avrò sempre cura <strong>di</strong> te». Quin<strong>di</strong>, si <strong>di</strong>stese<br />

con delicatezza sopra <strong>di</strong> me. Mentalmente ringraziai Dio per il<br />

dono <strong>di</strong> un grande amore così puro e innocente.<br />

Restammo abbracciati a lungo. A tratti, guardavamo il cielo, fianco<br />

a fianco, quasi volessimo conoscere il nostro destino. «Voglio un figlio<br />

125<br />

Capitolo XV

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!