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Gesù mi aveva mostrato qualcosa <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario ed io lo vedevo,<br />
ancora <strong>di</strong> più, come un essere misterioso, tutto da decifrare. «Ma dove<br />
hai imparato tutte queste cose?» gli chiesi a un tratto. «Dagli esseni – mi<br />
rispose con semplicità – Mi hanno insegnato – proseguì – come trasferire<br />
energia anche ai pazienti in con<strong>di</strong>zioni critiche. È necessario, comunque,<br />
che l’organismo interessato sia ancora in grado <strong>di</strong> recepire gli<br />
stimoli terapeutici. Gli esseni la sanno lunga su tutto questo – concluse<br />
– anche se i veri maestri restano i greci». S’interruppe per qualche<br />
istante, poi: «Fai tesoro <strong>di</strong> questa esperienza. Può darsi che, in futuro,<br />
ti possa servire – aggiunse con un sorriso malinconico – Lazzaro non era<br />
morto, ma stava per morire. Potrebbe accadere a me come a ogni altro<br />
<strong>di</strong>scepolo della nostra piccola comunità. Uomo o donna che sia».<br />
Quasi a destinazione, ci venne incontro Giacomo, figlio <strong>di</strong> Zebedeo<br />
e fratello <strong>di</strong> Giovanni, il più concreto del nostro gruppo. Giacomo era<br />
stato informato della miracolosa guarigione <strong>di</strong> Lazzaro e sembrava più<br />
preoccupato che felice. <strong>Il</strong> Maestro glielo fece notare e Giacomo, dopo<br />
un attimo <strong>di</strong> esitazione, entrò in argomento: «Maestro – iniziò pesando<br />
con cura ogni parola – molti giudei hanno assistito al risveglio <strong>di</strong> Lazzaro<br />
e oggi credono in te. Ma alcuni <strong>di</strong> loro sono andati dai farisei e<br />
hanno riferito (non so come) quello che tu hai fatto. Giuda ci ha detto<br />
che i sacerdoti si sono riuniti subito e che sono molto allarmati. Che<br />
facciamo? si chiedono. Quest’uomo compie molti segni e, se lo lasciamo<br />
fare, tutti crederanno in lui con il risultato che interverranno<br />
i romani e <strong>di</strong>struggeranno il nostro Tempio e la nostra nazione».<br />
«Cosa intendono fare?» domandò il Maestro. «<strong>Il</strong> sommo sacerdote<br />
– gli rispose Giacomo – è arrivato a conseguenze estreme: meglio che<br />
un solo uomo muoia piuttosto che l’intera nazione perisca. Purtroppo,<br />
salvo Nicodemo e Giuseppe <strong>di</strong> Arimatea, 34 sono tutti d’accordo con<br />
lui. Maestro – suggerì Giacomo – devi essere molto (ma molto) prudente.<br />
Cerca <strong>di</strong> seguire i consigli <strong>di</strong> Giuda. Lui ha sentito i sacerdoti<br />
con le sue orecchie. Ed è un uomo che ti vuole molto bene».<br />
Raggiungemmo, quin<strong>di</strong>, gli “altri” e trovammo solo facce scure e<br />
preoccupate. Solo Giovanni non aveva perso il suo proverbiale buonumore.<br />
Giuda confermò tutto quanto ci aveva anticipato Giacomo sottolineando<br />
anche che gli anziani del Tempio sobillavano il popolo ricor-<br />
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Capitolo X