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Il segreto di Maria Maddalena

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<strong>Il</strong> <strong>segreto</strong> <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Maddalena</strong><br />

prestigio, un prestigio che gli derivava dalla sua personalità, dalla sua<br />

cultura e dalla sua capacità <strong>di</strong> spiegare le leggi mosaiche con parole assolutamente<br />

semplici e alla portata <strong>di</strong> tutti. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>o <strong>di</strong> cui parlava era un<br />

<strong>di</strong>o più da temere che da amare. Un <strong>di</strong>o che avrebbe reagito alla <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza<br />

del suo popolo con punizioni tremende.<br />

Saulo conosceva fino in fondo l’animo del nostro popolo, vittima<br />

della fame e della paura. <strong>Il</strong> gioco al massacro era iniziato. 61 Non poteva<br />

esserci posto per il <strong>di</strong>o dell’amore <strong>di</strong> cui aveva parlato il nostro Maestro.<br />

Nell’animo <strong>di</strong> Saulo c’era solo o<strong>di</strong>o e intransigenza. Se sentiva parlare<br />

della tomba vuota andava su tutte le furie e sosteneva che, <strong>di</strong><br />

notte, mentre le guar<strong>di</strong>e dormivano, i <strong>di</strong>scepoli avevano rubato il<br />

corpo del Maestro per portarlo chissà dove... Se, poi, qualcuno sosteneva,<br />

timidamente, <strong>di</strong> averlo visto e riconosciuto (malgrado fosse coperto<br />

da un caffetano) Saulo si <strong>di</strong>mostrava più intransigente e<br />

categorico che mai. «Tuttalpiù sarà stato uno dei suoi fratelli – tappava<br />

la bocca a tutti –. In fondo – ironizzava – questi fannulloni <strong>di</strong> galilei<br />

si assomigliano l’un l’altro in maniera impressionante». Presuntuoso,<br />

saccente e antipatico come sempre.<br />

Mentre parlava, pensavo alle mani forti e magre del Maestro alla<br />

sua fronte spaziosa, ai suoi occhi pieni <strong>di</strong> speranze e <strong>di</strong> sogni. Non era<br />

vero che i galilei si rassomigliassero fra loro al punto da sembrare gemelli.<br />

<strong>Il</strong> grande Saulo, il dottore della Legge, l’allievo pre<strong>di</strong>letto <strong>di</strong><br />

Gamaliele era caduto, anche lui, in un errore grossolano. <strong>Il</strong> Maestro<br />

era unico.<br />

Saulo non sottovalutava, comunque, il nuovo messaggio; capiva che<br />

poteva colpire il cuore d’Israele e lo vedeva come un male contagioso<br />

da fermare subito con durezza.<br />

La Pasqua era passata da qualche giorno quando io, con l’approvazione<br />

<strong>di</strong> Gesù, decisi <strong>di</strong> prendere contatti con i <strong>di</strong>scepoli per <strong>di</strong>re loro<br />

che Gesù sarebbe tornato fra <strong>di</strong> noi. Entrai nella casupola che ci serviva<br />

come rifugio e salutai Pietro e Giacomo che furono i primi a venirmi<br />

incontro. Poi, abbracciai anche gli altri. C’erano tutti, mancava<br />

solo Tommaso che ci raggiunse dopo pochi minuti. Ci sedemmo e cominciammo<br />

a mangiare qualcosa scambiandoci le informazioni sugli<br />

avvenimenti più recenti. Stavamo giusto parlando <strong>di</strong> queste cose,<br />

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