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<strong>Il</strong> <strong>segreto</strong> <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Maddalena</strong><br />
occhi gli si riempivano <strong>di</strong> gioia – sarà un grande profeta che continuerà<br />
la mia missione. Sarà, per tutti, un grande consolatore. 65 Insegnerà<br />
che il vero Dio è un Dio <strong>di</strong> amore non un Dio pieno <strong>di</strong> collera<br />
e assetato <strong>di</strong> castighi». Non riuscii a comprendere quella frase, ma non<br />
volli turbare quei momenti meravigliosi con domande premature e<br />
inopportune.<br />
Ma Gesù, il nostro Maestro, non visse abbastanza per vedere suo figlio.<br />
Quell’uomo, che sembrava immortale e invulnerabile, ci fu<br />
strappato in pochi giorni non dagli intrighi dei sacerdoti del Tempio,<br />
né dalla brutalità dei romani, ma da una malattia misteriosa che nessuno<br />
riuscì a curare. Ancora adesso, la ferita <strong>di</strong> quella morte così improvvisa<br />
continua a restare aperta. Ma, allora, era necessario che si<br />
rimarginasse per consentirmi <strong>di</strong> provvedere a nostro figlio.<br />
La nostra piccola comunità fu affidata a Pietro mentre Saulo (in<strong>di</strong>cato,<br />
ormai, sempre più spesso, con il nome <strong>di</strong> Paolo) proseguiva nei<br />
suoi viaggi missionari, eroici e visionari. Io, invece, accettai l’abbraccio<br />
<strong>di</strong> quell’angelo malinconico <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>di</strong> Nazaret e andai a vivere<br />
con lei, nel ricordo comune <strong>di</strong> un uomo meraviglioso che avevo sposato<br />
66 e che mi aveva elevata, forse immeritatamente, alla con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> “tre<strong>di</strong>cesimo apostolo”. 67<br />
Erano trascorsi alcuni anni da quando avevo partorito un figlio che<br />
feci circoncidere da un giovane rabbino che gli impose il nome <strong>di</strong><br />
Abel. Abel crebbe sano, forte e bellissimo. I tratti del suo volto erano<br />
identici ai tratti <strong>di</strong> suo padre.<br />
A volte, si isolava per giorni e giorni quasi volesse ascoltare un personaggio<br />
che, misteriosamente, viveva dentro il suo cuore. Notavo<br />
che, anche lui, possedeva una carica <strong>di</strong> umanità che riusciva ad ammorbi<strong>di</strong>re<br />
molti lati della sua indole, inquieta e assetata <strong>di</strong> giustizia.<br />
Pensavo che, alla sua età, suo padre dovesse essere esattamente come<br />
lui. E quell’angelo <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>di</strong> Nazaret me lo confermava spesso (con<br />
un sorriso che non riuscivo a decifrare) specie quando si parlava della<br />
sua precocità intellettuale.<br />
Quello che mi impressionava è che Abel fosse al corrente <strong>di</strong> fatti<br />
che conoscevamo solo io e suo padre. Si poteva trattare <strong>di</strong> quel “miracolo”<br />
che alcuni definivano “reincarnazione”? Decisi <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong>rettamente<br />
con il giovane rabbino che lo aveva circonciso. Si <strong>di</strong>ceva<br />
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