Il segreto di Maria Maddalena

Una strana tensione era scesa sul nostro gruppo come una nuvola invisibile
carica di veleno. Sembrava quasi che qualcuno fra di noi fosse
ossessionato da brutti pensieri. Da parte mia, ero gelosa di quella
donna nei confronti della quale il Maestro galileo dimostrava una
confidenza, rarissima (ai nostri tempi) fra uomo e donna.
Giovanna continuava a tenere nascosto il viso, ma quando si decise
a mangiare, fu costretta a sollevare il velo. Il suo viso mi apparve
come quello di una bambola invecchiata. Gesù mi guardò intensamente
quasi volesse prendere atto delle mie reazioni. Poi, prese il viso
di Giovanna fra le sue mani e la baciò con amore. Giovanna aveva sul
collo due macchie ripugnanti, ma Gesù le accarezzò a lungo, dolcemente,
sussurrando una preghiera. Sul gruppo era sceso il silenzio.
Il pane era finito e io mi avvicinai al fuoco per cuocere delle focacce.
Quasi subito, mi raggiunse Giuda. «È la moglie di Cusa, l’amministratore
dei beni di Erode Antipa – mi disse – ha lasciato il marito
per seguire Gesù che, poco a poco, la sta guarendo. È ricca e, spesso,
ci assiste con i suoi beni».
Dopo pochi minuti misi sul tavolo le focacce e mi sedetti accanto
a Giovanna che prese la focaccia più abbrustolita con due dita, sottili
come due sterpi. «Posso dividere il pane con te?» le chiesi, vergognandomi
per i sentimenti d’ostilità che avevo provato nei suoi confronti.
Giovanna mi rispose con un cenno del capo e con un sorriso sereno.
Ci staccammo dal gruppo e, con un pretesto banale, ci sedemmo davanti
al fuoco. «Ma chi è questo Gesù?» le chiesi. Giovanna mi rispose
con grande chiarezza. «Non è un profeta come quelli che lo hanno
preceduto – iniziò – Gesù parla un linguaggio diverso ed è un enigma
per tutti. Forse lo è anche per se stesso. Sembra – concluse – che abbia
dei poteri che nessuno riesce a spiegare. Non so dirti niente di più e
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Capitolo II