Fiabe bergamasche - Vittorio Volpi
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gregge [intatto]. Alla sera di ritorno a casa fu lodato dal re e la stessa<br />
figlia del re gli fece tali cerimonie da mostrare che n'era presa d'amore.<br />
Le offrì il mazzetto di fiori che avea raccolto, ma non si diede inteso<br />
di nulla. Il giorno seguente ritornò allo stesso luogo, operò secondo i<br />
consigli della vecchia e sta volta nella seconda testa del mostro trovò<br />
una chiave d'argento, che gli aprì un palazzo d'argento adorno di splendido<br />
giardino. Vi fece un mazzolino di fiori, e ritornò presso al re, dal<br />
quale ebbe nuove lodi e dalla figlia del re, ch'era tutto amore per lui,<br />
ebbe segni cordialissimi. All'indomani tagliò l'ultima testa al mago, poiché<br />
tale era il mostro, e vi rinvenne / una chiave d'oro, che dovea<br />
aprirgli uno splendido palazzo d'oro con giardino incantevole. In una<br />
stanza del palazzo vide tre vecchioni dalla barba bianca e lunghissima,<br />
i quali lo salutarono liberatore: « Noi eravamo condannati qui fino a<br />
che qualcuno avesse tagliato le teste al mostro che ci teneva schiavi:<br />
ora tu sei meritatamente il padrone di questi luoghi ». Ritornato al re<br />
fu ricolmo di infinite lodi; la figlia regale non poté più contenere il<br />
suo immenso amore, e chiese di sposarsi al bravo ed avvenente pastorello.<br />
Questi non si manifestò molto contento del partito principesco,<br />
tuttavia cedette all'amore della giovine regina. Non andò guari che<br />
essa gli chiese dove avesse preso i bellissimi fiori donatile, e lo sposo<br />
decise di condurla nei giardini in cui li avea côlti. Fu lietissimo di poterle<br />
far vedere che non l'amore dell'oro lo avea determinato a / sposarla,<br />
poiché egli era possessore di meravigliosi tesori. Questa scoperta<br />
recò grande piacere alla consorte e allo stesso re, e contribuì a rendere<br />
più sicura e duratura la loro felicità ( 53 ).<br />
7<br />
La bella ( 54 ) del mondo<br />
Cfr. Orlandino che è la 41ª delle Novelle montalesi ( 55 ).<br />
Già tempo un re ed una regina ebbero un figlio. Il re dovendosi recare<br />
in un lontano paese, disse alla regina: « Tu non dirai giammai a questo<br />
nostro figliuolo chi sia né dove sia il suo genitore. Solo quando avrà<br />
( 53 ) Le restanti 15 righe sono bianche. Con questa fiaba si chiude il primo quadernetto.<br />
( 54 ) Nel testo « La più bella », dove più è stato cancellato.<br />
( 55 ) Questa nota occupa la riga fra il titolo e l'inizio del testo.<br />
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