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Fiabe bergamasche - Vittorio Volpi

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si trovò in una stanza dove risplendeva il volto della Bella quantunque<br />

coperto da sette veli. « Qui rimarrai cinque minuti per contemplarla<br />

» gli disse il mago, « ma guai a te se rimani un istante di<br />

più ». Giovannino rimasto solo fu meravigliato della straordinaria bellezza<br />

della donna, a cui era dinnanzi, e si accrebbe la sua meraviglia<br />

quando sentì dirsi: « Nessuno dei coraggiosi che vennero qui mi piacque<br />

tanto, quanto tu mi piaci; in te ravviso bellezza di lineamenti regali<br />

unita a grande nobiltà; onde a te comunicherò ciò che devi operare<br />

perché io possa divenir tua. Prendi questo pettine che gettato in<br />

quel giardino si tramuterà in grande torre ( 69 ). / A mezzanotte verrai<br />

a prendermi, e dopo avermi trasportata sulla torre mi getterai pezzo<br />

a pezzo da essa, [mano mano ti dirò "Getta, Getta"], ciò che produrrà<br />

grandissima luce. Ti sentirai ( 70 ) cascare dal sonno: resisti o saremo<br />

perduti. Ora parti perché i cinque minuti son presso a finire ». Quando<br />

fu di nuovo alla presenza del mago ( 71 ) dichiarò finalmente di essere<br />

preparato a qualunque cimento. « Ebbene » disse il mago, « avrai<br />

la Bella se per mezza notte ( 72 ) costruirai altissima torre in questo<br />

giardino, che dovrai illuminare splendidamente ». Appena Giovannino<br />

ebbe gettato il pettine, vede innalzarsi maestosa torre, che in breve ora<br />

fu pressoché compiuta. A mezzanotte [vi] avea già trasportata la sua<br />

Bella; ma non sapeva decidersi a farla in pezzi. Ma persuaso da lei che<br />

non v'era altra via di salvezza, incominciò l'opera dolorosa, ed immantinente<br />

si sparse tutto all'intorno una grande luce. Della sua Bella restava<br />

solo il dito grosso d'un piede, quando il sonno / gli impedì di<br />

udire la voce che continuava a gridare « Getta getta ». Però i pezzi<br />

gettati si erano già ricomposti, onde la Bella sebbene difettosa di un<br />

dito, venne a scuoterlo ed eccitarlo alla fuga per cercarsi uno scampo.<br />

Appena cessata la luce, il mago andò al luogo della Bella, e non trovandola<br />

più, né trovando perfettamente compiuta la torre, corse ad<br />

inseguire i due fuggitivi. Era già presso a raggiungerli, ma un pane di<br />

sapone gettato dalla Bella diventò un monte di sapone che sarebbesi<br />

giudicato ostacolo insuperato. Tuttavia il mago lo superò, e la Bella<br />

gettando un chiodo gli creò un monte di chiodi, che pure fu superato<br />

dal mago. Gettò una spina che divenne un monte di spine, gettò uno<br />

specchio che si tramutò in un lago, ma né l'uno né l'altro furono sufficienti<br />

ad assicurarsi lo scampo. Allora la Bella disse: « io mi cambierò<br />

( 69 ) Segue una parola cancellata e illeggibile.<br />

( 70 ) Segue la parola « preso » cancellata.<br />

( 71 ) Segue « confessò » cancellato.<br />

( 72 ) In interlinea. «Mezza notte» sostituisce «domattina» cancellato.<br />

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