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Fiabe bergamasche - Vittorio Volpi

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Palesò le intenzioni del padre ad una amica ( 112 ), da cui ebbe il seguente<br />

consiglio: « Di' a tuo padre che lo sposerai quando ti avrà<br />

procurato una veste del colore del sole, per tal modo lo porrai nell'impossibilità<br />

di soddisfarti, e tu avrai ragione / di tener fermo il tuo<br />

rifiuto ». Non giovò il consiglio, perché il padre riuscì a procurarle la<br />

veste desiderata. Seguendo i suggerimenti dell'amica chiese una veste<br />

color di luna e poi una veste color del cielo. A tutto soddisfece il<br />

padre, e la figlia per tentare un ultimo scampo chiese una bacchetta<br />

del comando, ed una cassetta entro la quale potesse comodamente<br />

adagiarsi. Quando ebbe tutto pronto dispose nella cassa le vesti, vi si<br />

distese sopra e poscia percuotendola colla bacchetta ordinò che si trasportasse<br />

nella città dove era il suo amante. Intanto il padre deluso ( 113 )<br />

si rinviene dalla dolorosa sorpresa cagionatagli dalla scomparsa della<br />

figlia, seguiamo questa nelle sue imprese ( 114 ). Per ( 115 ) assicurarsi della<br />

sincerità del suo innamorato si presentò contraffatta in forma di vecchia<br />

alla casa di lui, e domandò di esservi accettata in qualità di serva.<br />

Vi giunse notizia / della sua scomparsa ed il suo amante ne provò un<br />

sì grande dolore che cadde in profonda melanconia ( 116 ). La madre per<br />

consolarlo radunava ogni sera allegre brigate di suono e di ballo; tutto<br />

era inutile. Una sera la vecchia serva chiese di esser ammessa nella sala<br />

da ballo, ma le fu negato perché troppo brutta e sudicia. Nel più bello<br />

della festa entrò nella sala sotto le sue vere spoglie, e la gioia brillò<br />

sul volto del giovane infelice, ma quando era presso a toccare la sua<br />

bella questa gli sfuggì, e nella fuga gettò una manata di cenere negli<br />

occhi a colui che la inseguiva. Il dì seguente era la vecchia serva attorno<br />

al fuoco, e mentre cuoceva l'imbratto pe' suoi polli frugacchiava<br />

come per isvago nella cenere. La guardò il giovane afflitto e le disse:<br />

« Scendrö, bella Scendrö, con qui du öč te m' pàret tö », ma essa finse<br />

di non capire. Essendosi ripetuti i festini e sempre cogli stessi accidenti,<br />

il povero giovane pensò di danzare colla donna meravigliosa e<br />

di lasciarle / cadere in un dito il proprio diamante per avere qualche<br />

segnale a cui riconoscerla. Gli riuscì perfettamente il suo stratagemma,<br />

ma poi non vide più né donna né diamante. Si ammalò gravemente ed<br />

ognuno disperava della sua guarigione. Allora la giovane, non potendo<br />

dubitare del sincero amore di lui, chiese di portargli una tazza di caffè<br />

( 112 ) Seguono alcune parole non comprensibili.<br />

( 113 ) Segue «non» cancellato.<br />

( 114 ) Seguono due righe circa cancellate e illeggibili.<br />

( 115 ) « Per » corregge un sottostante « Pensò ad ».<br />

( 116 ) Segue «Per consolarlo» cancellato.<br />

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