2009 - Gustolocale
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Il popolo di Facebook difende il bere responsabile<br />
Alberto DeFilippi ha fondato on line un gruppo contro la proposta di legge<br />
dell’onorevole Valducci. 200 mila iscritti in due mesi<br />
Alberto DeFilippi ha dato al suo gruppo un titolo più<br />
che chiaro: No al ritiro patente con tasso alcolico a 0.2<br />
per cento. “Non è un gruppo dove sbevazzoni sconsiderati<br />
difendono il diritto di mettersi alla guida ubriachi<br />
- spiega DeFilippi - ci sono persone normalissime che<br />
sanno di non essere ubriache se bevono un bicchiere<br />
a cena con gli amici, con la famiglia, con i propri figli.<br />
E, personalmente, difendo anche l’economia di un territorio,<br />
che sull’economia del vino vive. L’idea di avviare<br />
l’iniziativa proprio su Facebook è nata perché questo<br />
si è dimostrato uno strumento di democrazia per far<br />
sentire la voce del comune cittadino non iscritto ad alcun<br />
partito, quale sono io, ai politici e in questo caso<br />
ai parlamentari, L’onorevole Valducci (estensore della<br />
proposta di legge per abbassare i limiti di alcol nel sangue<br />
di chi si mette al volante ndr) ha pubblicato ben<br />
due video in risposta alla mia iniziativa, ed è stata possibile<br />
una trasmissione radiofonica in cui si è discusso<br />
del problema e ci siamo confrontati con il presidente<br />
della Commissione Trasporti. Il gruppo su Facebook è<br />
nato alle 17.30 del 15 dicembre: lo stesso giorno in cui<br />
il presidente della commissione trasporti della Camera,<br />
Mario Valducci del Pdl, aveva annunciato la proposta<br />
di abbassare a 0.2 grammi per litro il limite d’alcol per<br />
mettersi alla guida. Ricorderei che un’alcolemia di 0.2<br />
per cento si raggiunge con lo sciroppo per la tosse o un<br />
paio di cioccolatini al liquore. Cosa facciamo? Vietiamo<br />
la guida a chi ha la tosse continuando a non controllare<br />
se chi guida si è drogato?. Da qui è partita una vera<br />
e propria valanga di adesioni: meno di 24 ore dopo la<br />
fondazione, gli iscritti al gruppo erano 5mila ed oggi, a<br />
poco più di 2 mesi sono più di 200mila, un risultato davvero<br />
incredibile! Ci tengo a dire che non sono ragazzini<br />
sballati: l’età media è attorno ai trent’anni, e sono tutte<br />
persone che difendono il diritto di bere un bicchiere<br />
di vino senza essere considerati pirati della strada. Se<br />
non lo fossero, il gruppo non sarebbe stato contattato<br />
proprio dal presidente della Commissione Trasporti. Il<br />
sottosegretario scrive al popolo del vino su Internet e<br />
ovviamente difende le misure restrittive. Nessuno può<br />
negare il problema della sicurezza stradale. Ma gli incidenti<br />
non succedono per due bicchieri di vino, una birra<br />
media o un cuba libre. I dati Istat confermano che l’alcol<br />
nel 2007 ha causato il 3.1 per cento degli incidenti,<br />
mentre l’alta velocità il 45 per cento. E oggi anche<br />
le utilitarie possono viaggiare a 200 all’ora. Parecchie<br />
sono le reazioni politiche alla nostra iniziativa: Matteo<br />
Salvini ci appoggia a nome del gruppo della Lega Nord<br />
alla Camera, Beatrice Lorenzin del Pdl non ci appoggia,<br />
Francesco Laratta del Pd, invece, ci appoggia. Noi,<br />
da parte nostra, abbiamo aperto la discussione, poiché<br />
riportare in vita il proibizionismo rischia di avere l’effetto<br />
opposto di quello ricercato: i giovanissimi berranno<br />
senza misura sapendo di rischiare comunque”.