2009 - Gustolocale
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IL TRINCIANTE<br />
ovvero la meraviglia della professionalità<br />
La biblioteca La Vigna ristampa un prezioso volume della fi ne del XVI secolo.<br />
Vi si narra l’arte di organizzare banchetti nel tardo Rinascimento<br />
Lo scorso 10 febbraio, è stata presentata alla<br />
Biblioteca La Vigna di Vicenza la ristampa anastatica<br />
de Il Trinciante, di Vincenzo Cervio, completato<br />
alla sua morte da Fusoritto da Narni,<br />
succedutogli alle dipendenze del Cardinal Farnese.<br />
Una tiratura limitata su carta di pregio con<br />
il contributo della Fondazione Monte di Pietà di<br />
Vicenza, per un’opera dedicata a un reverendissimo<br />
princeps e già nata per interessare addetti<br />
ai lavori, di cui la Biblioteca possiede un prezioso<br />
originale del 1622 (terza edizione di una<br />
prima veneziana del 1581) oggi inserito nel Servizio<br />
Bibliotecario Nazionale. Potenza della comunicazione,<br />
coscienza di ciò che merita di fare<br />
storia.<br />
Nata dalla penna di chi aveva cognizioni di mestiere<br />
ad arte nell’organizzare banchetti per autorevoli<br />
prelati e signori, accompagna liste di<br />
vivande straordinarie alla cronaca delle accoglienze<br />
e degli apparati scenografici allestiti. La<br />
promessa del titolo di trovarvi tavole che illustrino i contenuti resta purtroppo<br />
disattesa, ma non si poteva pretendere di avere nel tardo Rinascimento<br />
una sorta di guida step by step di tutto quel ben di Dio di prepa-<br />
rativi e presentazioni, che la minuzia descrittiva<br />
verbale raffigura comunque in modo efficace. La<br />
lettura del solo indice parla all’immaginazione dei<br />
cuochi e dei maestri di sala di un’atmosfera fatta<br />
di professionalità, garbo, cura per l’ospite - da<br />
sempre il sovrano - in cui aleggia la poetica della<br />
meraviglia, in questo caso mossa dalla performance<br />
dal vivo del trinciante che opera sotto gli<br />
occhi dei diretti interessati. Oggi questi concetti<br />
scenografici si fondono con altri che toccano la<br />
trasparenza e l’igienismo: i carrelli mobili di sala<br />
e le grandi vetrate o le telecamere in cucina ce<br />
lo confermano. Far stupire qualcuno alla nostra<br />
tavola con qualcosa di inaspettato è dargli in realtà<br />
proprio ciò che più profondamente si attende,<br />
e persino il più svogliato dei clienti che varca<br />
la porta del nostro locale con queste aspettative<br />
sopìte potrebbe alfine uscire a maggior ragione<br />
confortato. Le banalità non premiano né ristoratore<br />
né cliente. Ma gli effetti speciali non sono<br />
strettamente necessari: la semplicità ottiene gli effetti più disarmanti. Ratatouille<br />
docet!<br />
Michela Cariolaro<br />
promessa del titolo di trovarvi tavole che illustrino i contenuti resta pur- strettamente necessari: la semplicità ottiene gli effetti più disarmanti. Ra-